NBA - Celtics: proposto e non scambiato Malcom Brogdon fa l'offeso

Si diceva in questa estate di mercato che Malcolm Brogdon sarebbe stato il fulcro della realizzazione dello scambio che avrebbe portato Kristaps Porzingis ai Celtics. Solo che i Los Angeles Clippers che si sono ritirati dal blockbuster a tre, Brogdon è rimasto a Boston e a partire è stato Marcus Smart. Mentre sarebbe vicino alla guarigione dall'infortunio che lo aveva fermato a fine stagione e che aveva condizionato la corsa di Boston al titolo, Brogdon non avrebbe ancora somatizzato l'essere stato messo sul cubo delle vendite.

"Penso che capisca il business, ma (ciò) non significa che (Brogdon) non sia arrabbiato per questo", ha detto Gary Washburn del Boston Globe al podcast "Celtics Beat" di CLNS Media. “Mi è stato detto che non era contento di come erano andate le cose. Ora, questo fatto aumenta il suo livello di sfiducia nell’organizzazione dei Celtics.”

Una situazione non nuova da quelle parti. Nella offseason 2022, era successo con Jaylen Brown e quelle voci commerciali, legate ai Brooklyn Nets in un accordo per Kevin Durant (poi finito ai Phoenix Suns), che avevano scatenato un lungo periodo pieno di speculazioni sull'allora discutibile futuro di Brown con Boston.

Con Smart passato ai Memphis Grizzlies, il valore di Brodgon aumenta con Boston. Joe Mazzulla e Brad Stevens hanno promosso Derrick White in quintetto base, per cui Brogdon sarà il cambio naturale e un altro recuperato che in primavera aveva chiesto di essere scambiato come Payton Pritchard a ritrovare minuti e una certa considerazione.

Non è noto quanto le voci fuori stagione abbiano influenzato i sentimenti di Brogdon nei confronti dell'organizzazione o se abbiano influenzato o meno la loro comunicazione. Ma a prescindere, sarà fondamentale per Boston - che oggi ha meno profondità nel ruolo di playmaker rispetto alla stagione 2022-23 - risolvere qualunque problema di cattivo sangue sia in atto prima della opening night.