Rinvio a giudizio per Luigi Brugnaro: cosa succederà alla Reyer Venezia?

Rinvio a giudizio per Luigi Brugnaro: cosa succederà alla Reyer Venezia?
© foto di Gilardi/Ciamillo

Nella giornata del 13 maggio, la Procura di Venezia ha chiesto al Gip, confermando l'impianto accusatorio iniziale, il rinvio a giudizio per il sindaco Luigi Brugnaro - proprietario della società di somministrazione di lavoro Umana e della società di pallacanestro Reyer Venezia. E' stato indagato per corruzione insieme ad altre 34 persone, nell'inchiesta denominata ‘Palude', tra cui il direttore generale e il vicecapo di gabinetto di Ca' Farsetti, Morris Cerron e Derek Donadini, e l'ex assessore Renato Boraso.

Intorno all'area dei Pili nella Laguna di Venezia, acquisita ben prima del suo ingresso in politica da Brugnaro e intestata alla società "Porta di Venezia" era stato concepito un piano di urbanizzazione che coinvolgeva il magnate di Singapore Ching Chiat Kwong (anch'egli indagato per corruzione). Sfumato l'affare, nel 2021 Brugnaro aveva cercato di inserirla tra i beneficiari del PNRR incontrando l'ostilità dell'opposizione, ma alla fine aveva dovuto ripiegare su quel "Bosco dello Sport" di cui sono già cominciati i lavori di realizzazione a Tessera, per non perdere i finanziamenti.

A breve verrà calendarizzata l'udienza davanti al Gup del tribunale di Venezia ma comunque sempre dopo il 16 maggio, giorno in cui Boraso, arrestato a suo tempo, comincerà le udienze per ottenere il patteggiamento per 12 capi di imputazione tra cui la corruzione. In questa sede, raccogliamo le perplessità che girano in città tra i tifosi della Reyer. Distratto da guai giudiziari e con davanti a se anche la possibilità che venga di conseguenza messo sotto tiro il "blind trust" cui avrebbe teoricamente conferito la gestione delle sue attività economiche mentre le accuse della procura tenderebbero a metterlo al centro di un gigantesco conflitto di interessi, come sta denunciando l'opposizione in queste ore, l'impegno verso la squadra potrebbe drasticamente e fatalmente ridursi, se non arrivare all'abbandono.

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