Il Videoumarell 3, senza budget per campetti e riprese televisive il basket non avanza

Il Videoumarell 3, senza budget per campetti e riprese televisive il basket non avanza

(di Giancarlo Fercioni). Il videoumarell ancora… Il basket perché? Perché è atletica giocata, diceva un grande giornalista. Perché è uno sport di squadra e perché ti impegna anche con la testa. Ci devi pensare e farlo in modo veloce e abbinare a ciò il movimento. E ultimo di tanti altri motivi, perché è lo sport più telegenico in assoluto.

Come tutti gli sport di squadra ti coinvolge, è inevitabile, anche se non sta giocando la tua squadra del cuore. C’è sempre qualcosa (o qualcuno) che fa scattare la molla del tifo, ma comunque non travalica mai l’apprezzare il gesto sportivo anche dell’avversario. Questo è uno dei motivi per il quale chi guarda le partite di basket, si ferma anche a guardare i campetti dove giocano ragazzi e meno giovani. E’ uno sport da umarell…

Vicino a casa mia, confinante con una delle aree cani dove porto a correre i miei pelosoni, c’è un campetto dove sempre qualcuno gioca e comunque mentre segui quello che fanno, ti viene sempre la tentazione di suggerire… Spezza il polso, attenzione al perno, più basso sulle gambe.. ecc.ecc. Cosa c’entra con la televisione? C’entra eccome. Perché è da lì che parte tutto.

Ci fossero più campetti, oratori e palestre e una maggiore volontà da parte dei genitori, scuole e autorità di reinstradare i ragazzi verso lo sport, sarebbe tutto più semplice. Poi, e questa è la parte più difficile, se i manager delle televisioni tornassero a pensare meno ai bonus trimestrali e più alla qualità dei prodotti, bilanciando i costi senza esagerare, in modo da non impoverire ulteriormente le riprese, sarebbe festa grande.

Quante volte alla mia richiesta di avere una particolare telecamera o replay per valorizzare una particolare situazione in una partita mi sono sentito rispondere : “… non c’è budget…” Mentre su altri sport (vogliamo indovinare quale?) tutto è concesso e consentito?! Paradossalmente i problemi sono cominciati quando, invece di produrre e far vedere una partita di campionato e due di coppa, c’è stata la pretesa di fare tutto e in tutti gli orari.

Risultato? I nostri nonni dicevano “far le nozze coi fichi secchi”. Oppure, dalle mie parti (lo traduco direttamente dal dialetto) dicono: cinque soldi in più, ma rosso. Perchè il tessuto rosso era quello più costoso, il più bello. Potrei continuare con i detti popolari per parecchie righe, ma penso che il concetto sia chiaro: fare tanto e bene con pochi soldi non si può fare. E i risultati , spesso scarsi, si vedono.

In questo periodo noi appassionati di pallacanestro ci stiamo abbuffando, tra campionato, playoff di Eurolega e quelli NBA ed è facile fare paragoni, non certo sulla qualità delle squadre perché lì è evidente la differenza ma lo sappiamo. Purtroppo la differenza si vede anche dal punto di vista televisivo, e non sarebbe difficile fare meglio. Ma dal cantiere televisivo il videoumarell continua a guardare…"

Giancarlo Fercioni

N.B.  Per chi non conosce la definizione, l’umarell (dialetto emiliano ma ora sdoganato in tutta Italia) è il pensionato curioso che osserva i cantieri, ma anche qualsiasi cosa succeda in giro.

Io sono entrato nella categoria dopo trentacinque anni di regia televisiva in giro per quasi tutte le televisioni: prima le private, poi Rai, Mediaset e la pay tv, Tele+ e Sky. Adesso, oltre ad andare a spasso con i miei cani, mi occupo di tutto quello che vedo in giro, come la maggior parte dei pensionati.