A2 F - Giulia Vanin al Gruppo Stanchi Athena Roma

A2 F - Giulia Vanin al Gruppo Stanchi Athena Roma

Nuovo acquisto per il Gruppo Stanchi Athena, che dopo Isa Hernandez ed Emanuela Moretti ha il piacere di annunciare l’arrivo di Giulia Vanin. Centro classe 1995, nella scorsa stagione ha giocato in Serie A2 a Marghera. Per lei si tratta di un ritorno nella capitale, dopo l’esperienza nella stagione 2011/12 presso College Italia, dove è stata compagna di squadra proprio con Hernandez. Giocatrice di esperienza e affidabilità, scuola Reyer Venezia, ha fatto tutta la trafila con le nazionali giovanili e ha giocato, oltre che nella stessa Venezia, anche a Pordenone, Genova, Pavia, Cagliari e Vigarano. 
Conosciamo meglio il nuovo acquisto.

Giulia, cosa ti ha convinto a scegliere Athena?
Inizialmente non ero molto ben predisposta all’idea di lasciare il Veneto. Però quando il mio procuratore mi ha prospettato questa soluzione, ho visto che sta nascendo una squadra fatta bene, che c’è l’idea di fare una buoan Serie A2. Ho parlato con il coach, che mi ha esposto il progetto e il modo in cui si vuole lavorare. Mi piace il fatto che nessuno si vuole montare la festa e che si vuole crescere in 2-3 anni, è indice di serietà. Ci si vuole organizzare bene, senza montarsi la testa, poi sarà il campo a parlare.

Sei contenta di ritrovare Hernandez?
Conosco Isa da tanot tempo, nei prossimi giorni la sentirò. Avrò bisogno anche di un aiuto logistico da parte sua, che conosce bene Athena. Dopo College Italia ci eravamo un po’ perse, ma mi ricordo che andavo molto d’accordo con lei. E’ romana, quindi alla mano, e sicuramente mi aiuterà. Sarà sicuramente un punto di riferimento importante.

Cosa ricordi di Roma?
Soprattutto due cose. Ponte Milvio e il Tiramisù.

Ma lo fanno bene anche in Veneto…
Sì, ma quello che ho mangiato a Roma è il migliore.

A proposito, hai dovuto faticare per tirarti su dopo l’infortunio?
Sì. Non vengo da un periodo semplice. La rottura del crociato mi ha condizionato per quasi tre anni, a Marghera ho ricominciato a giocare con continuità ma non mi sono sentita sempre a posto, più di testa che di fisico. Ho chiesto subito di fare un certo lavoro in palestra, con allenamenti individuali, per ricominciare a entrare in campo senza paura. Fa parte del percorso di recupero dopo un infortunio del genere.

Che tipo di giocatrice sei?
Mi piace difendere. Anche se a volte non è giornata a livello offensivo, in difesa ci sono sempre. Lavorerò comunque per riprendere confidenza in attacco. Francesco Goccia mi ha spiegato il modo in cui vuole utilizzarmi, penso quindi che sia la situazione ideale per ritrovare confidenza ed è uno dei motivi per cui ho scelto Athena.

Conoscevi già il coach?
Ci siamo conosciuti in questi giorni. E’ una persona diretta e per bene, che vuole fare le cose fatte bene. E’ stato molto chiaro e diretto su ogni cosa, anche perché l’ho tempestato di domande. Ho apprezzato molto sia questo aspetto sia il progetto di squadra che mi è stato esposto.

Che differenze ci sono tra la Serie A1 e la Serie A2?
La Serie A1 è un campionato in cui è tutto abbastanza scontato. Quasi tutte le partite hanno un pronostico scontato e che viene sempre rispettato. Invece in A2, sia a Nord sia a Sud, se la sono giocata molto di più. In linea di massima se ci metti la testa, non molli mai, anche una squadra di metà classifica può togliersi delle soddisfazioni contro le prime. In A1 è molto più difficile. Ecco, credo che ad Athena se ci metteremo la testa giusta e faremo squadra, potremo regalarci belle soddisfazioni.

Che impressione avevi di Athena da fuori?
Ho seguito più il girone Nord che il girone Sud, sono sincera. Però sapevo che era una realtà che si è trovata catapultata in A2, categoria cui non era abituata. Ho visto che, pur con i problemi che sono capitati e di infortuni, l’obiettivo è stato raggiunto, anche se magari si poteva salvare pure senza play-out. So che ora ci sarà una impronta diversa anche come organizzazione, ma da questo punto di vista ho sicuramente avuto più problemi a Marghera, per cui sono felicissima di essere qui.