Le grandi manovre della Fip

E’ praticamente ufficiale la candidatura (per noi il ritorno) di Gianni Petrucci a Presidente della Federazione Italiana Pallacanestro.
L’annuncio della non ricandidatura di Dino Meneghin, il varo di una riforma, seppure in 2 tempi dei nostri Campionati ed il passaggio di mano di Petrucci al CONI, erano precisi segnali che indicavano il ritorno del “nostro” Gianni.
Molti storceranno il naso, alcuni lo vedranno come un ritorno al passato, io sarei più positivo e considererei la presenza di Petrucci alla guida della F.I.P. come un commissariamento degli ultimi 20 anni di politica sportiva nel basket ed un rigenerante bagno di umiltà e di razionalità di cui si sentiva il bisogno.
Sarà importante anche la Squadra del Consiglio Direttivo, la Delega di Responsabilità per i vari Settori ed il varo di un progetto che concilii, finalmente e complessivamente, la pallacanestro di base con il basket di vertice.
I nodi al pettine, taluni affrontati se non sciolti dalla recente riforma, saranno le regole per la gestione dei Campionati ( numero delle squadre, status professionistico, semipro e dilettantistico, il numero degli stranieri, il tetto dei budget, ecc...), poi un serio rilancio dei Settori Giovanili e non ultimo la ricomposizione dello Staff Tecnico Federale.
Qui apro a tutti una precisa riflessione: Pianigiani (il neo turco) può ancora guidare la Nazionale ? Avere peso e voce nelle scelte tecniche ? Lavorare con entusiasmo e disponibilità di tempo per la Federazione ?
Interrogativi non solo legittimi, ma fondamentali per l’oggi e soprattutto per il domani della Pallacanestro Italiana e per le Nazionali: sarei per un NO deciso !
Non me ne voglia Pianigiani, certamente meritorio della fiducia, non me ne vogliano i sostenitori del senese, ma avere un C.T. a mezzo servizio, relegato nella distante mesopotamia, con mille problemi da risolvere che solo ora e per la prima volta si trova a dover affrontare, gestire, risolvere, sono situazioni e condizioni che dovrebbero sollevarlo dall’impegno azzurro.
Un conto è lavorare a casa propria, sostenuto ed accompagnato da un Presidente appassionato e forte, da risultati che sono immediatamente arrivati tra le note della Verbena. In Turchia, Simone, sarà per la prima volta solo con se stesso e davanti ai suoi nuovi compiti.
Se fossi in Simone, avrei già preannunciato le dimissioni, magari con un periodo di transizione, fino all’avvento di Petrucci ed alla scelta del un nuovo C.T., a tempo pieno, s’intende !
La fine del 2012, lo speriamo, dovrebbe essere l’anno della svolta (o meglio rinascita) ed il compito è stato affidato al Nocchiere più esperto, capace ed appassionato del nostro basket, nella speranza che qualche piccolo o grande orto la smetta di “portare” acqua al proprio mulino.
A Gianni vada la collaborazione di tutti ed il nostro incondizionato "in bocca al lupo” !!!
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