Conad Biancoblù Bologna, il punto della situazione

Fonte: www.bolognabasket.it
Conad Biancoblù Bologna, il punto della situazione

Quando era autunno, e stavano cadendo le prime foglie (bugia, ci sono stati 40 gradi fino a ottobre inoltrato), Zare Markovski glissava sui che obiettivi avete dicendo che serviva incontrarle tutte, le avversarie, e arrivare quindi a fine girone d'andata per capirci qualcosa. Di certo, le aspettative sulla Conad non erano altissime: medie, ecco, con un centro classifica che poteva diventare centro-alto
se qualche scommessa fosse stata vinta, centro-basso in caso contrario.
Bene, arrivati al giro di boa, si può tranquillamente parlare di basso senza centro, di penultimo posto in classifica e di paura, tanta. Per cui, al netto dell'alibi di aver costruito la squadra in poco tempo e altre faccende - questi hanno giocato al completo in davvero poche occasioni, ultima della lista quella di ieri a Barcellona - è indiscutibile che il bilancio sia negativo, tanto, troppo.
Barcellona non sarebbe stata facile in condizioni ottimali, figurarsi così, senza Pecile e Cutolo e, quindi, con rotazioni dove mancava di chiedere qualche minuto a Nick Zecca. Però, anche la trasferta sicula lascia l'amaro in bocca, per come sia arrivata esattamente come altre diecimila sconfitte: inizio decente, tracollo difensivo nella parte
centrale del primo tempo, tocco del fondo, poi clamorosa rimonta (stavolta anche con un attimo di naso avanti) ma inciampo sul più bello.
Quindi, la storia di tutte le storie: malissimo prima, bene ma non abbastanza dopo, con il classico di una difesa impresentabile, soprattutto dietro, a rendere inutile il fatto che si sia anche fatto canestro. Una ottantina, come erano stati qualche giorno fa con Brindisi: non male, ma a prenderne novanta tutte le sere, diventa inutile. Anche quando, deo gratias, la si mette da tre.
E' chiaro che, a questo punto, la sterzata serve, e grossa. Hite, intanto, che dovrà risolvere problemi laddove ora, curiosamente, sembra ce ne siano meno, ovvero in esterno. Vero che non se ne tiene uno, ma come detto non è fare gol, oggi, ciò che lambicca la testa di Markovski.
Ma questo non basterà, perchè ormai è chiaro a tutti che in area serve mettere un totem, e non i fragili corpicelli di Dimsa (che ci prova ma non è di questo livello), di Baldassarre (che nemmeno ci prova, se non per accumular cifre a rimbalzo) e di Canavesi (che, specie in attacco, è
l'uomo più vacuo della storia, vedi numero di stoppate subite). Urge disperatamente mettere muscoli, cattiveria, attributi, qualsiasi cosa, perchè qui, senza mezze misure, si retrocede. E una retrocessione porrebbe fine, senza se e senza ma, a qualsiasi progetto: Casa Madre, Paladozza, soci, tutto verrebbe polverizzato.

La società sta cercando di capirlo, pur con troppe ingenuità che possono anche essere perdonate, visto come in tanti siano assolutamente neofiti dell'argomento. Ma ora il tempo scorre, e il rischio di veder svanito tutto, anche la fiducia di chi ha scelto la strada romagnoliana (perchè va bene l'attaccamento ai colori, alla SG e altro, ma la gente ogni
tanto vuole anche vedere il punteggio della propria squadra superiore a quello degli avversari). Proseguire con le attese, ora che è chiaro come i risultati del campo siano inferiori anche ai pronostici più freddi, sarebbe un autogol mortale. Se ci sono dubbi su Markovski - e ce ne possono essere, come per chiunque perda dieci gare su dodici - che si
agisca, specie a pensare che forse con questi stessi ingredienti si sarebbe potuto fare diversamente. Altrimenti confermarlo, ma dargli materiale che sia credibile.

Hite ok, Kelley ok, ora dovrà arrivare qualche altra roba. Un omone sotto canestro: italiano, se ce ne fossero, o passaportato, o comunitario. I nomi che girano sono quelli di Diliegro o Di Giuliomaria, se si libereranno dai rispettivi contratti con Ostuni (annuale) e Verona (gettonaro).
Si decida poi chi tagliare: arrivasse italiano, si dovrà segare uno da Vrkic (in crescita, ma non domenica) e Dimsa (sempre rimasto nel velleitario). Arrivasse comunitario, sparirebbero entrambi. Arrivasse italopassaportato, si potrebbe fare un ragionamento diverso, che potrebbe mettere in discussione anche Blizzard. Ieri però il migliore
dei suoi, dopo troppe partite dove era sembrato sfiorito e non poco.
Ora via di girone di ritorno, quindi, sapendo che dopo la trasferta di Verona - che non dovrebbe essere sbagliata, se si vuole provare a risalire - ci saranno tante gare in casa, anche se non facili. Ma qui serve sterzare, punto e basta. Alternative, proprio, non ce ne sono, e forse è il caso di spendere anche qualche soldino, dato che il fallimento sportivo porterebbe, come detto, anche al rischio di
fallimento del progetto e tutto il resto. E risparmiare oggi per averne non spendibili domani, insomma...


Va bene va bene così - Che ogni tanto si faccia canestro, anche da 3. Che gli arbitri (con Materdomini è una notizia) non abbiano fatto danni. Che si sia svegliato Blizzard. Che Kelley sia più continuo.

Non mi va - Che si riesca a caricarsi di falli, pur avendo rotazioni corte, e nemmeno difendere bene, a prova che dietro, proprio, si è alle aste. Che Vrkic sia tornato quello conosciuto. Che l'area e la linea di fondo, in difesa, siano città aperta. Che Kelley si faccia rubare da Piazza una boccia pazzesca, con anche quarto fallo. Varie ed eventuali.

Enrico Faggiano