Mondiali - Dominicana, coach Nestor Garcia istrionismo e autocontrollo

Mondiali - Dominicana, coach Nestor Garcia istrionismo e autocontrollo
© foto di fiba.basketball

Nestor Garcia vive alla massima intensità ogni partita della Repubblica Dominicana: ne è il coach. Alza le braccia per festeggiare un tiro riuscito. Fa figure di danza, si agita, è sempre pronto a rimbrottare la terna, è una macchinetta sempre accesa. E non esita a dire a Karl-Anthony Towns (con due falli personali in quel momento della partita contro l' Italia) di uscire dal campo e sedersi in panchina, anche se la stella dei Minnesota Timberwolves vorrebbe rimanerci, dopo che il 58enne allenatore argentino gli dice senza mezzi termini che "conosco la FIBA", riferendosi alla possibilità che venga fischiato un altro fallo a Towns.

Dopo la vittoria contro l'Italia, Garcia era su un altro... pianeta: basta seguirlo in conferenza stampa per accorgersene. Qui ha deciso di parlare dei suoi giocatori: "Voglio ammazzarli in allenamento, capisci cosa intendo? Ma sono felice perché so che quando vogliamo giocare si comportano come i miei figli. Seguono le istruzioni, sono concentrati, mi fanno soffrire tutta la settimana, ma quando giochiamo mi rendono felice. Ecco perché li amo." Con André Feliz seduto accanto a lui che gli risponde "anche noi ti vogliamo bene, non preoccuparti...".