Sasha Vujacic e le chiavi della città di Torino per la Coppa Italia vinta nel 2018

Sasha Vujacic e le chiavi della città di Torino per la Coppa Italia vinta nel 2018
© foto di LegaBasket Serie A

Sasha Vujacic ha fatto una rapida retrospettiva della sua eccezionale carriera tra la Slovenia, l'Italia prima a Udine e poi nel finale a Torino, e naturalmente la NBA con gli anni ai Lakers in compagnia di Kobe Bryant, partendo dal suo impegno nel post-carriera nel produrre vino, in una intervista pubblicata oggi su La Gazzetta dello Sport.

Produttore di vino. “È un progetto al quale ci siamo dedicati tutti in famiglia. Mio fratello Aliosha, che ha giocato, papà Goran, il secondo marito di mamma che per me è papà, mia sorella Nina. Un amore nato in Friuli, quando sono sbarcato a Udine, dove arrivai a 15 anni, scoperto da Bogdan Tanjevic e voluto da Giancarlo Sarti. Ero forte, segnavo tanto. Scelsi la Snaidero e non Duke. In Slovenia non volevano farmi andare via... Sapete chi mi aiutò? Aleksander Ceferin, l'attuale presidente dell'Uefa. Faceva l'avvocato. A Udine sono cresciuto, ho trovato la mia prima fidanzata. Oggi mio papà e suo padre Gianni sono ancora amici e così nell'Italia che amiamo ci siamo appassionati, oltre che al prosciutto San Daniele, al vino. Cabernet Frane e Merlot. E lo abbiamo chiamato col mio nome di battesimo, che in realtà detesto. Per tutti sono Sasha”.

Da Udine spiccò il volo verso i Lakers. “Da quando avevo 13 anni. Una squadra iconica. Amavo Magic Johnson, Michael Jordan e Larry Bird, i miti. Volevo Phil Jackson. Al quale devo tanto, tutto. I sogni li ho realizzati. Ho vinto due anelli di fila, cosa che capita a pochi. Ho giocato con Kobe. Volevo vincere, ho vinto.  Ci siamo capiti dal primo giorno. È stato un fratello maggiore per sette anni. Dopo la sua morte, per due anni sono stato quasi in silenzio. Ora sento che ci guarda da sopra”.

Vujacic ha parlato anche del trionfo in Coppa Italia del 2018. “ Venivo dagli anni a New York, due stagioni, la prima non positiva, mi odiavano perché ero dei Lakers, la seconda mi amarono. Ma volevo tornare qui. Feci la promessa che avremmo vinto, alla fine arrivò la coppa Italia. Con Paolo Galbiati che aveva sostituito Luca Banchi in panchina. Una vittoria speciale, tanto che la sindaca Chiara Appendino mi fece avere le chiavi della città di cui sono orgoglioso. E ho conosciuto anche una persona speciale come Sinisa Mihajlovic”.