LBA - Olimpia, Datome: “Una se­rie molto fisica, togliendo punti di riferimento agli avversari”

LBA - Olimpia, Datome: “Una se­rie molto fisica, togliendo punti di riferimento agli avversari”
© foto di SAVINO PAOLELLA

Gigi Datome, alla vigilia di gara 1 delle finali scudetto di Legabasket tra la sua Olimpia Milano e la Virtus Bologna, è stato intervistato sulle pagine del Corriere della Sera, e offre la sua analisi sullo spettacolo che va ad incominciare.

Quante le finali ha disputato finora? “Ho perso il conto…”.

Con quella che comincia oggi so­no ventidue. “Accidenti, sono proprio un veterano…”.

Delle ventidue, otto sono per uno scudetto, bilancio quattro vinti e tre persi. Come andrà stavolta? “Ho lavorato, abbiamo la­vorato, per arrivare fino in fondo. Poi però ci sono anche gli avversari, che avranno la­vorato anche loro per vincere. Vedremo alla fine”.

Chi perde ha fallito la sta­gione? “È un ragionamento sba­gliato. Noi giocatori viviamo in un’altra dimensione, non ci curiamo di chi ci spiega per­ché dobbiamo vincere e per­ché non possiamo perdere. Andiamo in campo per dare il massimo. Poi, come detto, ci sono anche gli avversari. Però penso che sia già un successo essere qui”.

Quindi chi la vince, questa serie finale? “Non posso saperlo. Dovrei dire Milano, ovviamente, ma in realtà non lo so. Posso dire che so quanto ti girano le bal­le quando perdi, quindi…”.

La difesa di Milano contro l’attacco di Bologna. “Ma noi abbiamo anche ot­timi giocatori offensivi, e Bo­logna ha grandi specialisti in difesa. Credo che sarà una se­rie molto fisica, dove ognuno cercherà di togliere punti di riferimento agli avversari. Ci sono in campo tanti campioni che possono indirizzare le partite, noi dobbiamo essere pronti a cogliere l’occasione quando ci passa vicino”.

Ha mai pen­sato, a 35 anni compiuti, che fosse il momento di mollare e di chiudere una grande car­riera? “A dire il vero no. Il virus e la scavigliata non dipendono dall’età”.

Si è dato un limite di tem­po? “Riesco a pensare solo fino a gara 1. Poi passerò a gara 2. Non riesco ad andare oltre”.

Stasera dall’altra parte il coetaneo Marco Belinelli. “Precisiamo: Marco è mag­giore di me un anno. Ma mi fa piacere vederlo ancora decisi­vo. Gli invidio l’atteggiamento vincente che si è costruito ne­gli anni, e non è stato facile”.

A quasi 36 anni, vede un al­tro Datome all’orizzonte? “Mah, io sono un giocatore particolare… Vedo giovani bravi, diversi da me: Procida, per esempio, o Sasha Grant”.

Li ritroverà in Nazionale? “Penso a finire al meglio il campionato, poi si vedrà. Se starò bene, e se Pozzecco re­puterà che sono ancora utile alla causa, allora perché no?”.