LBA - Bulleri a Varese: "Se confermato ringrazierei 2 volte"

LBA - Bulleri a Varese: "Se confermato ringrazierei 2 volte"

Massimo Bulleri ha condotto, alla prima esperienza da capo allenatore, la Pallacanestro Varese alla salvezza e adesso attende la disputa della 30esima giornata perché, da un gioco di incastri e da una vittoria a Brindisi il 10 maggio potrebbe arrivare una inspetabile qualificazione ai playoff. Ecco alcune delle sue risposte a Piero Guerrini nell'intervista su Tuttosport.

Occasione unica. L'inizio è stato a sorpresa, mai mi sarei aspettato un cambio di ruolo così improvviso, repentino. Del resto era un'occasione troppo importante e perciò ho fatto di tutto per poterla cogliere.

Spartiacque Covid. Nel momento peggiore è arrivato anche il Covid e da lì è cominciato un altro campionato, tutti concentrati su un obiettivo: abbiamo battuto Brindisi e dopo i supplementari Cremona. La squadra è rimasta concentrata pur giocando sei partite in sequenza. E dopo la pausa è partito un campionato diverso.

Fare il coach. Intanto devo dire che è un ruolo completamente diverso, con pochissimi punti di contatto rispetto a quello di giocatore. L'atleta è molto concentrato su se stesso e sui propri obiettivi. Un tecnico deve confrontarsi con idee e progetti diversi, rapportarsi alla società, ai media. Ci si porta tutto a casa. Ma a me sta bene, è quello che sognavo di fare. Anche se devo dire che il mio percorso per diventare davvero un allenatore è ancora molto lungo. Ma è un lavoro che mi ha sempre affascinato.

Ruzzier fondamentale. Con lui, come con De Nicolao, abbiamo svolto un certo tipo di lavoro quotidiano con obiettivi precisi, perché diventassero riferimenti. E questo ha fatto sì che da febbraio, dopo la sosta, Michele da playmaker sia diventato il playmaker titolare. Tutti hanno individuato nell'arrivo del centro John Egbunu la svolta, ma Ruzzier è stato fondamentale.

Confermato? La società ha la possibilità di uscire dal contratto. Però non è successo e se davvero dovessi restare, sarei ancora più grato rispetto a qualche mese fa.

Idea di basket. Prima di tutto una difesa solida. Poi si tratta di mettere ogni giocatore nella migliore condizione per esprimersi. Ecco, io vorrei sempre coinvolgere i componenti della squadra, vorrei soprattutto che si sentissero coinvolti. Più in generale mi piace un basket di giocatori che sappiano fare più cose, esterni con tiro da tre, capacità di battere dal palleggio, giocare il pick and roll, meglio se dotati di stazza. E lunghi con due dimensioni. Ma soprattutto è necessario avere atletismo nel basket moderno.