Il Comune di Cantù porta in tribunale il costruttore del nuovo palazzetto

Andrea Bambace e Massimo Moscardi scrivono il seguente articolo su La Provincia di Como che spiega bene l'ulteriore sviluppo della querelle sul nuovo palazzetto dello Sport canturino, nell'insieme di leggi che permettono a vecchi amministratori e società edili di cominciare lavori senza arrivare mai ad ultimazione, così da diventare delle slot machines da cui prendere soldi pubblici in cambio di nulla.
"La decisione è presa: il Comune di Cantù ha deciso di risolvere per inadempienza il contratto con la società Turra per la costruzione del nuovo palazzetto dello sport. Tecnicamente, l'esecutivo canturino ha «espresso l'indirizzo di avviare la
procedura per la risoluzione del contratto» avendo valutato «congiuntamente con il responsabile del procedimento la sussistenza dei presupposti per avviarla». Nei fatti, però, il destino del palasport diventa sempre più incerto, per la preoccupazione della Pallacanestro Cantù e dei suoi sostenitori.
Il cantiere è immobile, non procede. Ma è la storia di quel terreno che si affaccia su corso Europa a preoccupare ancor di più i canturini: il palasport dovrebbe nascere infatti sulle ceneri del cosiddetto Palababele, un palazzetto iniziato con i fondi
per i Mondiali di calcio di Italia 1990, costruito a metà, abbandonato e poi abbattuto per essere ricostruito. Ancora una volta, però, la situazione è ferma al palo. «Ci trovavamo in mezzo a una impasse totale - commenta il sindaco di Cantù Claudio Bizzozero - Non potevamo attendere gli eventi: abbiamo aspettato, ma ora è arrivato il momento di fare un passo
per uscire da questa situazione. Non abbiamo avuto alcun tipo di contatto con Turra, nonostante i nostri continui solleciti».
«Se l'azienda non prosegue i lavori, non ci sono alternative alla risoluzione del contratto - aggiunge il primo cittadino - Tutti
noi abbiamo sperato un epilogo diverso; purtroppo è andata così, e la risoluzione rappresenta un "anno zero", un punto di ripartenza verso qualsiasi altra direzione». «L'indirizzo verso la risoluzione del contratto - aggiunge Vincenzo Latorraca,
assessore ai Lavori pubblici - era un passo ineludibile - Il cantiere resta chiuso, le proposte o le promesse di Turra non sono state concretizzate. Perciò non possiamo che agire così».
E, a chi sostiene come il Comune abbia addirittura aspettato troppo per compiere questo passo, Latorraca risponde: «Non nascondiamoci dietro un dito. Questo contratto d'appalto in Lombardia è unico, non ci sono altri project financing dal valore complessivo di 50 milioni di euro: è un contratto complesso, che andava analizzato con tutte le cautele e gli approfondimenti del caso». Il Comune quindi vuole risolvere il contratto per inadempienza, ma lascia comunque aperto uno spiraglio. «Le nostre azioni si basano sui fatti - precisa Bizzozero - Nel momento in cui si verificassero cambiamenti
o condizioni oggettive e verificabili tali da far pensare di poter riprendere e concludere il palazzetto, potremmo sospendere
la procedura di risoluzione del contratto. Il tutto, ovviamente, nell'interesse pubblico: il nostro obiettivo - conclude - è dare un nuovo palasport ai canturini».
Per la società brianzola parla il vicepresidente e amministratore delegato, Luca Orthmann. «Noi abbiamo fiducia in questa
amministrazione - afferma - e se il Comune ha fatto questo passo è scontato che lo abbia studiato con grande attenzione». «Speriamo che sia il punto di partenza per trovare una soluzione - dice ancora il dirigente - Purtroppo
l'attuale amministrazione ha ereditato questo problema, ma non possiamo che auspicare che si trovi un finale positivo
a questa vicenda, che non esito a definire un caso disperato».