Lega A - Pistoia, Esposito: “Combattiamo contro la sfortuna ma abbiamo le idee chiare”

11.02.2018 17:07 di  Massimo Roca   vedi letture
Lega A - Pistoia, Esposito: “Combattiamo contro la sfortuna ma abbiamo le idee chiare”

A Pistoia non sta ripetendo l’impresa: tre volte ai playoff negli ultimi quattro anni ed un nono posto partendo sempre da autentica outsider. Infortuni e cambi nel roster, che non le sono mai appartenute in questa misura, hanno determinato alti e bassi. La formazione di Esposito è nel troncone di coda della classifica, terzultima con 6 vittorie e 12 sconfitte, ma finora ha messo in cascina successi pesanti contro le dirette concorrenti per la salvezza specie con le due formazione che la seguono in classifica, Capo d’Orlando e Pesaro. 

Esposito, quella di Avellino non è la partita da vincere, ma è un jolly importante per voi. La Sidigas arriva dalla delusione per l’eliminazione dalla Champions League. Cosa deve accadere per riuscire nell’impresa?

“Non sarà facile. Saremo senza Jaylen Bond che ha accusato il riacutizzarsi del recente problema muscolare che lo aveva costretto al forfait contro Capo d’Orlando e Brindisi, prima del rientro esplosivo di domenica scorsa contro Cremona (8 punti e 15 rimbalzi in 17 minuti - ndr). Nelle difficoltà non abbiamo mai mollato. Non lo faremo nemmeno stavolta ma siamo ancora una volta in difficoltà”.

Un solo successo nel match d’esordio a Capo d’Orlando, poi sempre all’asciutto. Cosa vi sta mancando in trasferta?

“Avevamo iniziato la stagione con un due su due. Lì ci sono venuti a mancare i nostri esterni McGee e Sanadze. E’ cominciata una corsa affannosa che alla fine rende il giudizio indistinto tra gare casalinghe ed esterne. Ci è mancato qualcosa come squadra. Tutto ciò, unito ad una limitata disponibilità di budget ha creato diversi problemi”.

In coda la lotta è confinata alle attuali ultime cinque o potrebbe coinvolgere qualche nobile decaduta?

“Non credo. Le squadre che ora sono leggermente in ritardo rispetto al vertice hanno roster e disponibilità economiche nettamente superiore alle attuali ultime 4-5 formazioni”.

Avete attraversato due fasi complicate: la prima dopo la gara di Avellino e l’operazione di McGee. Quando avevate metabolizzato l’inserimento di Gordon e Deyan Ivanov è arrivato l’addio al basket di Gordon. Ora avete aggiunto l’esperienza di Diawara. E’ questo l’assetto definitivo? La soddisfa? Cosa aggiungerebbe?

“Sarà il tempo a pronunciarsi bontà della scelta di Diawara. Così come per Gordon si tratta di operazioni relative a giocatore fermi da alcuni mesi e che vanno riattivati. L’inizio del girone di ritorno con due vittorie in tre gara ci lascia ben sparare, considerando che in due gare abbiamo dovuto fare a meno di Bond. Sappiamo quello che dobbiamo fare. Andiamo avanti mantenendo la tranquillità”.

Nonostante il 5+5 e italiani non di prima fascia riesce a distribuire bene il minutaggio tra tutti.

“La nostre casse ci indirizzano in questa direzione. Non possiamo permetterci sette stranieri di un certo livello. Andiamo avanti con questo format. Al di là del fattore economico, mi piace puntare su italiani emergenti con cui programmare un percorso pluriennale”.

Si aspettava una Sidigas da primato?

“Forte di due anni di esperienza di alto livello alle spalle, ha allungato il roster conferendo un pizzico di qualità in più. Lo testimonia il fatto che le assenze non hanno inciso sensibilmente su rendimento e risultati”.

Avellino ha raggiunto il primato addirittura in solitaria ma è tra le poche anche al vertice a non essere ricorsa al mercato nonostante il doppio impegno, qualche flessione e qualche elemento non sempre al top. E’ un vanto o può essere un limite?

“Sacripanti e Alberani hanno il termometro della situazione. Hanno ancora da inserire Lawal. I passaggi a vuoto in coppa, che talvolta si prolungano anche in campionato, non sono dovuti a mancanza di qualità del roster, bensì ad un pizzico di inesperienza nel doppio impegno. Non toccherei la squadra ma non posso essere sicuro che sia la scelta giusta”.

Ha allenato Filloy due stagioni nel 2015-16. Anche ad Avelino è partito da sesto uomo di lusso poi è diventato play-titolare e leader insieme a Rich e Leunen. Cosa apprezza di lui?

“E’ arrivato alla sua maturità. Dopo i tentativi al vertice non riusciti a Milano e Reggio Emilia, si è rilanciato a Pistoia cogliendo l’occasione di Venezia. Ora si sta confermando ad Avellino. Oggi è un giocatore di alto livello in grado di coprire due ruoli”.

Fitipaldo sotto tono. Qualcuno dice che sia stato sopravvalutato in estate, come lo vede?

“E’ perfetto per alternarsi e giocare insieme a Filloy. Più che sopravvalutato, forse ci sono state troppe aspettative. Come tutti i giocatori che esplodono in piccole realtà, possono fare fatica al livello superiore”.

Cosa manca ad Avellino per fare l’ultimo salto?

“E’ una squadra da primi quattro posti su tutti i tre palcoscenici che la vedono attrice. Quello di cui avrà bisogno, e che serve a tutti indipendentemente dal roster, sono salute e fortuna. Sa ci saranno potrà puntare a qualcosa di più”.

La Coppa Italia è alle porte…

“Le prime quattro della classifiche hanno una marcia in più. Cremona ha talento ma non credo posso fermare la Sidigas nel primo match”.