LBA - Varese, Luis Scola "Questa sarà la mia Varese"

LBA - Varese, Luis Scola "Questa sarà la mia Varese"
© foto di Severino Bigi

Luis Scola ha raccontato dei suoi primi mesi da dirigente e della sua esperienza a Varese ai microfoni di Radio Vitoria, ricordando anche gli anni di militanza nel Baskonia (1999-2007) prima di spiccare il volo nella NBA. Le sue parole nella trascrizione de La Prealpina.

Nuovo ruolo, nuova vita. A Varese sono molto contento, e non lo dico per circostanza: mi piace quello che sto facendo nella seconda parte della mia carriera, l'inizio è stato molto difficile, però col passare del tempo ho iniziato ad appassionarmi a tutte le dinamiche legate all'attività da dirigente. Nulla è paragonabile alle emozioni che vivi da giocatore, ma la passione è quasi al livello di allora.

Cambiare faccia alla squadra. Il mio ruolo è quello dell'amministratore delegato, seguo l'intera attività del club. I cambi recenti a partire dal coach? La squadra ha cambiato faccia e i risultati di conseguenza: la percezione dell'ambiente è che abbia trovato una formula magica per cambiare la situazione, e questo è pericoloso perché siamo in una posizione di classifica molto bassa. Le ultime vittorie ci hanno garantito un momento di tranquillità che non sappiamo quanto potrà durare.

Evoluzione del basket. Rispetto a quando giocavo l'organizzazione dello sport si è evoluta: si è passati da essere società sportiva ad un'impresa, che da una parte vende emozioni e dall'altra vende punti, rimbalzi e vittorie. L'obiettivo è lo stesso, però a me è sempre piaciuto molto cercare di capire le dinamiche dell'imprenditoria, e non c'è palestra migliore per apprendere rispetto a quello che sto facendo ora.

Vivere la partita. Rispetto a quando sei giocatore, con l'adrenalina e l'emozione della partita, è tutto più veloce perché le situazioni sono legate ad un singolo episodio. Ma sto imparando a vedere le cose con una tranquillità differente, cercando di sconnettermi dall'aspetto emotivo delle partite e viverle in maniera più consona al ruolo che occupo: col passare dei mesi mi sta venendo sempre più naturale.

Scouting. Seguo poco l'Eurolega perché oggi è un livello che non appartiene a Varese. E da quando ho smesso di giocare ho scoperto che il tempo è sempre poco. Per le nostre prospettive ci sono altri mercati che sono importanti da seguire: Champions League, Eurocup, ma anche G­League o Polonia e Germania.