A2 F - Il Gruppo Stanchi Athena fa i conti del girone di andata

A2 F - Il Gruppo Stanchi Athena fa i conti del girone di andata

I numeri del Gruppo Stanchi Athena nell’andata del girone Sud della sua prima volta in serie A2: 5 vittorie e dieci sconfitte. Numeri che indicano una sola strada: quella della palestra nella quale lavorare sempre di più e sempre meglio per migliorarsi e crescere.

 

Le cinque vittorie ed i relativi dieci punti conquistati sono davvero “conquistati” perché per una squadra nuova in una categoria così importante e così diversa dalla serie B (dove le ragazze di coach Goccia vincevano più o meno il 90% delle gare che giocavano) vincere 5 partite significa avere qualcosa dentro. E vuol dire avere qualcos’altro da tirar fuori a cominciare dalla prossima, la prima di ritorno in casa con la Magnolia Campobasso, #ifiodidiacciaio, sin qui 14 vittorie su 15 partite.

 

 Eppure proprio al Pala Vazzieri, alla prima di campionato, si era già visto che Athena poteva essere una squadra interessante nel girone Sud: in testa con autorità per due quarti, ha sentito le “grida” – per modo di dire – del coach delle molisane Sabatelli – che hanno svegliato le sue ed perso per soli 10 punti. Un fiore all’occhiello ammesso che una sconfitta possa esserlo.

 

 Certo molte avversarie sono più forti; certo molte di loro sono quasi delle professioniste che ogni giorno si allenano ai ritmi delle squadre di serie A1; certo molte di loro si allenano anche due volte al giorno ed alcune di loro hanno ambizioni, roster e budget complessivi superiori al Gruppo Stanchi Athena. Tutto ciò nulla toglie al fatto che in campo bisogna starci con dignità e che al di là dei bruttissimi distacchi evidenziati all’inizio di questo resoconto, capitan Bernardini e compagne lo hanno sempre fatto. Quello che servirà adesso da parte di tutto l’ambiente Athena è comprendere e far propria l’esperienza di questo girone di andata: compreso che la serie A2 si gioca dentro un palazzetto dello sport, con un pallone a spicchi, un campo da 28x14 circa, tra due squadre da 12 giocatrici di cui cinque in campo ecc.ecc., è quasi un altro sport. Anche per dirigenza, staff, tecnico, ufficio stampa ecc.ecc. E come tale bisogna giocarlo.

 

 Soprattutto con la convinzione che nessuna partita è persa guardando la classifica o leggendo i nomi delle avversarie o dell’allenatore. Ed il contrario naturalmente. Soprattutto la prima. A volte nemmeno la sirena del 40°minuto può decretare la fine di una partita perché può esserci un tiro libero da battere. O un tempo supplementare da giocare. E’ quando si entra negli spogliatoi col referto rosa o giallo che la partita è rispettivamente vinta o persa. Il Gruppo Stanchi Athena ripartirà da questo chiodo fisso.

 

 Dal fatto di aver recuperato il suo vice capitano Livia Borsetti, fuori dal marzo scorso, giocatrice di eleganza pari solo alla sua utilità e grinta in campo. Un po’ alla volta visto che i primi 12ìli ha giocati a Palermo ma gradualmente ed inesorabilmente “Lilli” porterà alla squadra il suo aiuto. Athena riparte dalla coscienza di Giulia Grimaldi (13,6 punti di media a partita) che sembra aver assorbito il salto di categoria sia pure con i passaggi a vuoto che l’età e le incertezze patite dalla squadra; riparte dalla professionalità e dalla immensa saggezza di Laura Gelfusa alla quale qualcuno deve aver regalato il Tempo come dice una antica poesia iraniana e quella di Elena Russo, non sempre a suo agio dentro questa stagione ma sempre un punto di riferimento per la squadra. Ricomincia Athena dalla solidità mentale e tecnica del suo capitano, Giulia Bernardini che appena avrà rimesso piede in campo (nessuna previsione prima della fine di gennaio) tornerà a dare il suo equilibrio e la sua continuità a tutte; riparte coach Goccia da Gaia Raveggi che nel derby ha dominato come solo lei sa e può fare quando sta bene in tutto e per tutto come sta cominciando a stare da Gaia Cirotti che ha avuto una prima parte di stagione davvero buono prima di cedere a qualche noia fisica che ne ha limitato potenziale e pericolosità per le avversarie. Poi c’è Valentina Vignali che ha inquadrato definitivamente il suo ruolo ed il campionato nel suo mirino e mano a mano che riprende le forze necessarie sarà sempre più importante. C’è Elisa Volponi e la sua travolgente fantasia offensiva in attacco che deve a volte essere contenuta e soprattutto mai mischiata a fattori esterni che possano intaccarla. Eleonora Piacentini garantirà quella forza e quella velocità di esecuzione intelligente che ha già dimostrato di poter dare tanto in attacco quanto in difesa. C’è Marta Verrecchia che è “esplosa” un po’ alla volta: due gambe impressionanti, una velocità clamorosa un senso del canestro interessante. E le cosiddette “piccole”: Caterina Perrotti, Federica Cerullo e Maria Cristina Antonelli che hanno assaggiato il campo e che adesso non vedono l’ora di dimostrare quanto possono contribuire all’obiettivo stagionale della squadra.

Provare a vincerle tutte.