Irte Busto A.: intervista a coach Alessandro Ferri
"La “nuova” Bustese sta per ritrovarsi il 23 settembre al palaAriosto per il primo allenamento ufficiale della stagione. Due parole sull ambiente biancorosso che ti circonda e quali sono le tue aspettative per la stagione che sta per iniziare."
Devo ammettere che durante il periodo del “corteggiamento” ho avuto la sensazione di un ambiente un po’ dimesso, in parte ancora deluso per l’andamento generale della stagione appena conclusa. I primi contatti con i giocatori di proprietà e con quelli che la società voleva confermare hanno ben fissato l’immagine della sensazione. La successiva diaspora di giocatori ha semplicemente dimostrato che era finito un ciclo che, non dimentichiamolo, ha comunque portato Busto a giocare in tre anni una finale playoff di C2, a raggiungere una promozione in C1 e a riconsolidarsi nel primo campionato nazionale. Da lì qualcosa è cambiato: come in tutte le cose della vita, la novità aiuta ad entusiasmarsi! Ed ecco un progetto di ringiovanimento generale con il condimento fornito da giocatori che avevano un certo appetito di C1 e la farcitura finale di un “go to guy” come Simone Moscatelli. Le aspettative per la stagione seguono due binari ben distinti, ma assolutamente inscindibili: la crescita individuale dei nostri numerosi giovani e la crescita di un gruppo che dovrà soffrire tanto, ma guardare sempre avanti per tutta la stagione. Davanti a noi l’obiettivo playoff non deve essere un obiettivo preordinato, ma il premio per il lavoro e l’impegno che dovremo buttare in campo.
"La società ti ha dato fiducia e ti ha motivato mettendoti nelle mani un roster giovane e brillante. Si parla molto di un’ Irte frizzante capace di offrire al proprio pubblico un po’ di spettacolo e di divertimento. E’ cosi?"
I giocatori che compongono la squadra hanno caratteristiche tali da poter esprimere una pallacanestro “frizzante”. I giovani sono, comunque, dei cuccioli che andranno a cacciare per la prima volta. Non possiamo mandarli allo sbaraglio, quindi l’idea di inizio anno sarà di valorizzarli al 100% fin da subito, ma con compiti e obiettivi ben precisi. Il gruppo senior può esprimere valori tecnici e morali per aiutare i più giovani a non risentire dell’impatto con la categoria.
Le nuove regole, o per meglio dire le nuove dimensioni delle aree di gioco, hanno portato le squadre a compiere scelte ben definite. La nostra scelta è quella di allargare ancora di più le spaziature per attaccare l’area con più facilità. Lo spostamento dell’arco dei 3 punti inciderà poco sui tiratori, sarà più determinante organizzare bene la difesa che avrà più spazi da coprire con aiuti e rotazioni. In questa situazione penso che la nostra squadra possa essere adatta ad esprimersi in maniera vivace sui due lati del campo. Spettacolo lo potranno esprimere Miami, Boston e Los Angeles. Io mi accontenterei di divertirmi. Ci sono tanti modi per divertirsi in campo, ma non dimentichiamo che, ahi noi, il modo migliore è vincere. Lo scorso hanno ho allenato una squadra che dal punto di vista del gioco ha fatto abbastanza “schifo”, ma abbiamo vinto 30 partite delle 35 giocate. Ci siamo divertiti un sacco, fidatevi!
"Quali saranno i punti di riferimento della squadra e soprattutto su quali “energie” o sinergie si baserà il roster?"
I punti di riferimento sono molteplici. E’ facile individuare in Simone Moscatelli il giocatore deputato a fare la differenza, ma io penso che sarà altrettanto determinante l’impatto che Paolo Bazzani porterà in campo in uscita dalla panchina. Avremo bisogno dell’energia e del dinamismo di Stefano Casotto, della pazienza e della cura nelle scelte che la batteria dei tiratori dovrà proporre ogni sera, della serenità e delle ondate di ottimismo che Andrea Gorini porterà nello spogliatoio. Ecco, appunto lo spogliatoio: tanti amici si sono ritrovati in questo spogliatoio, ex compagni di squadra o ragazzi che si ritrovano al campetto o nei tornei estivi. La considerazione può sembrare banale e un po’ scontata, ma se scavate nel passato sportivo dei nostri giocatori vi renderete conto che quanto dico ha già portato a risultati eccellenti nelle squadre dove hanno militato, nessuno escluso. E in ultimo, parlando sempre di energie e sinergie, la considerazione più importante sarà sicuramente il ritorno al Palariosto. Non mi vergogno assolutamente nel fare un appello ai nostri tifosi per avere il massimo sostegno possibile. Spero di vedere tanta gente anche durante gli allenamenti, alle amichevoli, in trasferta. Mi piacerebbe vedere tornare il Palariosto come quello di anni fa, dove chi veniva a giocare entrava in campo già ressegnato. Insomma, cerchiamo di fare tutti bene il nostro compito, società, staff, giocatori, sostenitori. Questa è la sola sinergia che può riaccendere veramente le luci dell’entusiasmo a Busto Arsizio.
"Il campionato di serie C dilettanti è da sempre considerato una sorta di kermesse in cui le grandi squadre potrebbero capovolgere i pronostici e ridimensionarsi. La “tua” Irte in quale posizione di classifica la collocheresti?"
La premessa all’interno della domanda porta alla mente ricordi di tracolli clamorosi, ma anche di cavalcate vincenti un po’ inaspettate. La stagione di San Giorgio dello scorso anno, come quella di Monza, sono esempi concreti. Per definire la nostra posizione sarà necessario aspettare un paio di mesi. L’analisi del calendario mi fa pensare che dovremo cercare di rodare bene la squadra in pre campionato per cercare di sorprendere le squadre più attrezzate di noi che affronteremo nelle prime giornate, squadre che avranno sicuramente lo sguardo più orientato verso il finale di stagione.
Che dire, mi sembra che il campionato sia decisamente omogeneo e livellato verso il basso. Il mio modo di pensare non contempla il vivere alla giornata. Programmazione, organizzazione, lavoro, analisi. Se saremo in grado di muoverci attraverso questo sistema potremo toglierci qualche soddisfazione. Insomma, dopo tanta voglia di C1, ora abbiamo tanta voglia di playoff!