Corbelli: "Ma quale fusione con Forlì, son qui per salvare Rimini!"

“Ma scusate, stiamo facendo di tutto per portare a Rimini un progetto serio, triennale, con l’aiuto pure delle istituzioni cittadine, e mi parlate di fusione con Forlì? Mi sembra oggettivamente impossibile e insensato in questo momento”. Così parlò l’ultimo Giorgio Corbelli, quello che ieri ci ha dato l’ennesima, diversa versione della situazione “trattativa per il futuro sponsor del Basket Rimini”. Eravamo infatti rimasti alla fase di stallo che rischiava di impantanare tutto, anche perché il tempo stringe, e invece pare proprio che Antonello Morina - l’uomo della provvidenza, quello che sborserà 1 milione e 200 mila euro circa in tre anni - alla fine si sia convinto di sostenere il Basket Rimini. “Lo stallo è stato superato, possiamo dire di aver quasi chiuso il cerchio - è sicuro Corbelli -. Manca ancora il nero su bianco ma le difficoltà e gli ostacoli sono stati superati, per cui quasi sicuramente la prossima settimana indiremo una conferenza stampa nella quale spiegheremo tutto sulla nuova società”.
Strano, però, che Luciano Capicchioni continui a dirsi scettico mentre Adriano Braschi, letteralmente, non risponde al telefono. “Capicchioni l’ho sentito ed era molto sereno - confida Corbelli - mentre Braschi è riuscito a darci garanzie per quel 10% mancante sulle quote societarie, anche perché onestamente non si può far crollare il castello per un 10%”. Il futuro del Basket Rimini, quindi, sembra tornato improvvisamente sicuro, tanto da non aver bisogno dell’aiuto dei cugini forlivesi. “Non sono venuto a Rimini per fare una fusione, ma per aiutare questa società a farcela con le sue gambe. E poi io penso che i campanili siano molto importanti, soprattutto tra piazze così ravvicinate. Per cui direi proprio che i margini per un’operazione di questo tipo non esistono”.