Parte la nuova Lnp, ma si dimentica di ricordare Matteo Bertolazzi

Ben 178 club sparsi in 19 regioni per quattro campionati con un bacino d'utenza di 700 mila spettatori. Grande presentazione a Milano con tanti ospiti, video e una sola lacuna...
Matteo Bertolazzi
Matteo Bertolazzi

(STEFANO MIELE) - I campionati della nuova Lega Nazionale Pallacanestro sono stati presentati nella suggestiva location della Sala Agorà della Triennale di Milano. Ben 178 club sparsi in 19 regioni (manca solo la Valle d’Aosta) distribuiti in quattro campionati: Lega Gold (16 squadre), Silver (altre 16), la Divisione Nazionale B (56 società) e la Divisione Nazionale C (90) con un bacino di utenza di 700 mila spettatori. Grande presentazione con tanti ospiti illustri, a cominciare da quattro giocatori della Nazionale Under 20 campione d’Europa in Estonia per continuare con esponenti della Federbasket come il vice presidente Gaetano La Guardia oppure con personaggi che hanno contribuito a far crescere il movimento scrivendo la storia dei campionati di serie A come il mitico Dan Peterson. Eppure nella festa un piccolo neo c’è stato. Probabilmente, anzi sicuramente, una dimenticanza che magari solo i più attenti hanno avvertito. I più attenti e forse quelli che conoscono a fondo le vicende e la storia di questi campionati. Insomma, per non farla troppo lunga diciamo che siamo rimasti abbastanza sorpresi che nessuno abbia avuto una sola parola di ricordo per un giocatore che in questi tornei ci è nato, cresciuto e li ha vinti. Un giocatore che un destino beffardo e crudele, complice la leucemia, si è portato via a soli 34 anni. Se non lo avete ancora capito stiamo parlando di Matteo Bertolazzi, la cui scomparsa è stata ricordata anche dagli atleti della Nazionale che hanno giocato con il lutto al braccio durante gli Europei disputati in Slovenia e gli hanno lasciato molte dediche su Facebook. Sarebbero bastate due parole, magari accompagnate da un brevissimo video, invece nulla. Avevamo in mente di dedicare questo editoriale ai progetti e alle speranze della nuova Lega. Ci abbiamo pensato tanto, ma poi alla fine ha prevalso il sentimento e allora proviamo noi a colmare la lacuna e dedichiamo queste righe al ricordo di Teo ripassando al setaccio la sua carriera e lasciando a voi lettori se sarebbe stato il caso o meno di ricordare la sua figura nel momento in cui sta per partire una nuova avventura  di campionati che ha vinto e che lo hanno avuto sempre fra i loro protagonisti. Matteo Bertolazzi è nato a Parma l’11 gennaio 1979 ed è morto nel capoluogo emiliano il 16 settembre scorso. Questo piccolo (“solo” 181 centimetri per 79 chilogrammi di peso) grande playmaker ha calcato il palcoscenico della serie A nella stagione ’96-’97 giocando due partite nella Virtus Bologna, squadra nella quale ha fatto tutta la trafila delle giovanili provenendo dal Basket Parma. Dal 2000 al 2004 ha giocato nella Fulgor Forlì e poi una lunga militanza nel campionato di Legadue nel quale ha collezionato ben 98 gettoni di presenza tra Assigeco Casalpusterlengo, Vigevano e Pistoia, società nella quale ha militato per quattro stagioni. In B Eccellenza (quella che ora si potrebbe denominare Lega Silver) ha vinto due campionati, con relativi scudetti e promozioni in Legadue, con le maglie di Pistoia (nella stagione 2006-2007) e Vigevano (2008-2009). Prima di essere attaccato dalla malattia era il registra della Paffoni Omegna allenata dall’amico Giampaolo Di Lorenzo. La sua grande umanità legata alla simpatia e alle grandi doti di comunicatività lo hanno fatto amare dalle tifoserie delle squadre nelle quali ha giocato, ma anche dalle tifoserie avversarie. Non per nulla su Facebook è nata una pagina dedicata a lui aperta con lo slogan che già conta almeno 519 membri e non per nulla sui campi spesso si sono visti striscioni di affetto verso Teo. Proviamo a suggerire un modo per rimediare alla topica. La nuova Lega Nazionale Pallacanestro potrebbe istituire un premio intitolato alla memoria di Matteo Bertolazzi da assegnare alla fine del campionato. Sarebbe un bel modo per farsi perdonare la dimenticanza ricordando un giocatore che rimarrà per sempre nei cuori e nella memoria degli appassionati di questo sport

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