Italia in chiaroscuro, ma ampiamente promossa!

Italia in chiaroscuro, ma ampiamente promossa!

(Sandro Spinetti) - Sta calando il sipario di un bell’europeo, non fosse altro per le numerose sorprese che ha regalato, i tanti match finiti punto a punto o all’overtime e per le emozioni che una ritrovata Nazionale Italiana ci ha regalato.

Francia e Lituania si contenderanno l’oro e partono alla pari nel nostro pronostico e sarà interessante vedere come l’atletismo e l’istinto dei “colored” francesi saprà essere contrastato dalla linearità, potenza e classe dei giocatori baltici.

Tra Spagna e Croazia il match per il bronzo, con una Spagna ferita e vittima delle sue presunzioni, mentre la Croazia, al suo massimo storico, si affiderà alla classe dei suoi giocatori, all’istinto tutto balcanico, per tentare l’ultimo acuto.

Noi saremo spettatori, ma l’Italia esce comunque a testa alta, seppure sconfitta all’ultimo giro ed esclusa dal “pass diretto” per i Mondiali, con un bilancio di 6 a 5 tra vinte e perse che non era facilmente pronosticabile all’inizio dell’avventura.

Le pesanti defezioni e la mancanza di peso e centimetri nel pitturato, davano poco credito ed anche lo stesso Ct Pianigiani, dopo le tante sconfitte nel pre europeo, si era lasciato andare: “Noi siamo questi e se non ci prendiamo da 3 abbiamo poche alternative”.

Pronti via, il 4 settembre, in una Capodistria tricolore, i nostri ragazzi si sono subito issati a protagonisti ed una dopo l’altra hanno piegato la Russia, la Turchia, la Finlandia, la Grecia e la Svezia, accedendo alla 2^ fase da prima in classifica e con un gruzzolo di 4 punti che lasciava spazio a tanto ottimismo.

Proprio quei 4 punti ci hanno consentito, complice una Grecia arruffona, di accedere ai quarti, dopo aver ceduto nell’ultimo minuto sia alla Slovenia che alla Croazia ed aver suonato lo squillo più acuto del suo europeo in faccia alla Spagna in un grande overtime (86-81).

In quella gara, dai sapori troppo trionfalistici e dai facili ottimismi, dovendo incontrare la …cenerentola Ucraina, non ci siamo accorti che eravamo ormai in “riserva”, che le gambe (appesantite), non rispondevano alla mente (forse ebra per la vittoria) e nelle 2 gare di spareggio per i Mondiali, la sola volontà ed il grande orgoglio non sono bastati.

Il nostro europeo si è concluso con grande sofferenza e delusione, facendo riemergere dei limiti che credevamo accantonati, ma che i “video” delle partite potranno mostrare con chiarezza e dare le giuste indicazioni a chi di dovere, facendo acquisire il tanto di buono e gettare via le sbavature: poche, ma alla fine determinanti.

A Capodistria, freschi di energie e sgombri di mente, aiutati anche da “competitors” più acciaccati di noi, si è giocato in “libertà controllata”, si è giocato di gruppo, sia in attacco che in difesa e si è giocato esaltanto le individualità all’interno di una fluidità di uomi e palla.

L’inerzia è proseguita nelle prime 3 gare di Lubiana che ci hanno tenuti sulla stessa linea di Slovenia, Croazia e Spagna, ma già qualche crepa, complice la “necessità di pensare” e non solo affidati all’istinto ed alla spontaneità, ci ha fatto perdere qualche giro e sono emerse le personalità e l’individualismo di qualche ragazzo che ha eroso quello splendido mix che ci aveva esaltato  nell’Istria.

Belinelli una volta, Gentile un’altra, Aradori un’altra ancora, hanno deciso di ergersi a protagonisti più che sfruttare il lavoro di tutti, mortificando la costante presenza di Gigi Datome ed il grande momento di un grande Cinciarini.

Poi anche il C.T. ha iniziato a pensare ad avere qualche timore e si è affidato a soli 7 uomini: Aradori, Belinelli, Cinciarini, Cusin, Datome, Gentile e Melli (poche le apparizioni ed il contributo di Travis Diener), disperdendo i minuti di totale sacrificio ed abnegazione che gli altri potevano concedere ai moschettieri.

Questa riduzione dei ranghi, dopo i tagli della malasorte (Bargnani, Gallinari, Gigli ed Hackett) e la “pragmatica” affermazione della difesa ad uomo, con la zona solo abbozzata e subito ritirata (meritava altre applicazioni), hanno certamente inciso sulle possibilità di un’Azzurra sempre più avvilita nel timone ed affannata nei rematori.

Le ultime 2 decisive partite ci hanno chiaramente mostrato un C.T. seduto nei momenti di maggiore difficoltà (immagine da rivedere...), i maggiori protagonisti in campo ergersi a salvatori della patria ed il gioco perdersi piano piano di lucidità e chiarezza.

E’ facile dirlo, ma parliamo di Nazionale e non della squadretta di Serie Z, una maggiore duttilità tattica, una maggiore ampiezza delle rotazioni e scelte più appropriate al momento, quali appoggiarsi di più all’ottimo Datome e ridurre le giocate avventurose di qualche altro (Belinelli e Gentile) sarebbero state utili; anche se il destino sarebbe stato lo stesso (forse), ma avremmo dimostrato di avere imparato qualcosa.

Siamo entrati a petto in fuori e siamo usciti con qualche lacrima, ma i voti, i singoli voti non possono che essere di grande stima: Datome 10, Cinciarini 9, Cusin 9, Gentile 8, Melli 8, Aradori 7.5, Belinelli 7, Diener  e Rosselli 6.5, Magro, Vitali e Poeta 6, il C.T. 8 fino alla Spagna, 6- dai quarti in poi.

L’Italia, comunque, merita il nostro applauso e se qualche difetto che abbiamo rilevato ci ha forse “rimandato ad una difficile wild card mondiale”, nel complesso meritano tutti più della sufficienza e sono (quasi) certo che il C.T., i giocatori e l’ambiente nel suo complesso, forti in futuro anche degli assenti, metteranno a frutto questa grande esperienza e cresceranno per riportare gli Azzurri del Basket tra le primissime posizioni nel Ranking d’Europa !