«Quella volta che offrimmo la panchina del Milan a coach Dan Peterson»

Che Adriano Galliani sia un grande appassionato di basket, è cosa ormai risaputa da tempo. L'ex dirigente del Milan, oltre all'amore per il calcio e per il club rossonero, è da sempre tifosissimo dell'Olimpia Milano. Una malattia, definita tale dallo stesso Galliani, che lo ha contagiato nel lontano 1964.
Sull'ultimo numero di "Giganti" - storica rivista di pallacanestro tornata in vita grazie a Giampiero Hruby - Galliani racconta il suo sogno, purtroppo mai realizzato. L'ex amministratore delegato del Milan voleva mischiare le sue due grandi passioni, affidando la prestigiosa panchina rossonera nientepopodimeno che a coach Dan Peterson:
«Eravamo tutti attratti dal magnetismo coinvolgente del Coach e della novità di giocare a tu per tu con i grandi professionisti americani. Col presidente Silvio Berlusconi abbiamo pensato a lui come allenatore del Milan negli anni '80. Non era una semplice suggestione, ci abbiamo ragionato perché vedevamo in lui un grande allenatore. Sapeva fare gruppo e gestiva bene lo spogliatoio; con Mike D'Antoni aveva creato un'asse formidabile per tenere la squadra a rapporto e per evitare che ci fossero sfilacciature tra i ragazzi».
Poi, però, le cose sono andate diversamente...
«Poi abbiamo puntato su Arrigo Sacchi e la scelta si è rivelata azzeccata. Spesso però penso a come sarebbero adate le cose con Dan sulla nostra panchina».
Un sogno nel cassetto, rimasto tale. Un altro, invece, è stato realizzato con il passare degli anni, anche se non rguarda il Milan ma l'Olimpia...
«Rivedere Dan sulla panchina di Milano è sempre stato un mio desiderio. Sotto la presidenza Corbelli (2002-2008) e terminata anzitempo l'esperienza di coach Lardo, avevo insistito all'interno del board per un ritorno di Dan. Ma i miei tentativi risultarono vani e arrivò Sasha Djordjevic. Poi finalmente il 4 gennaio 2011. Rivederlo sulla panchina di Milano è stata una grande emozione, un momento toccante».