Serie B - Rucker San Vendemiano: Alberto Chiumenti direttore sportivo

È passato più di un mese dal 16 maggio, era gara 3 a Piombino e con la terza vittoria della Pielle finiva il percorso della Rucker. Ci siamo presi la risorsa più importante quando si tratta di valutare una stagione, il tempo, per analizzare quello che ha funzionato e dove abbiamo sbagliato, lasciando che la delusione fosse metabolizzata. Di certo, due stagioni in cui non siamo riusciti ad andare oltre il primo turno hanno lasciato l’amaro in bocca, pensiamo sia normale che il primo pensiero vada a quello che non ha funzionato. Poi il tempo, sempre lui, scorre e porta ad analisi e bilanci, confronti e valutazioni che includono tutti, dalla dirigenza al gruppo squadra, giocatori e allenatori.
Siamo una Società che in poco più di 10 anni ha fatto passi importanti, partendo dal primo gradino e guadagnandosi sempre sul campo il diritto di giocare al piano di sopra, fino alla serie B nazionale. In questo percorso, tutte le scelte sono state fatte tenendo come guida i nostri valori e le qualità umane di chi dirigeva le operazioni fuori dal parquet e di chi in campo lottava su ogni pallone, non risparmiandosi MAI: perché vestire i colori bianconeri è un privilegio e come tale deve essere vissuto. Nelle ultime due stagioni non sempre abbiamo visto questo spirito scendere in campo, talvolta l’io ha avuto la precedenza sul noi, momenti in cui la vanità personale è stata anteposta al bene collettivo, con la conseguenza che giocare per la Rucker non fosse sempre qualcosa di speciale come invece pretendiamo che sia.
Sappiamo bene che siamo una realtà in cui sono stati raggiunti risultati importanti col sacrificio di molti, anche quando le scelte fatte potevano essere diverse. Ci viene in mente il complicatissimo inizio della stagione regolare, con una vittoria e quattro sconfitte che avrebbe fatto vacillare molti ambienti. Ed invece coach Aniello ha potuto lavorare per dimostrare tutto il suo valore e con lui la squadra, capace di recuperare il gap grazie ad un forte spirito che ha fatto superare ostacoli e difficoltà. Le qualità umane per noi sono la cosa più importante e coach Daniele ha dimostrato di averne in quantità, portando la squadra al miglior piazzamento della nostra storia al termine della regular season, risultando anche quella che meglio ha performato dal punto di vista offensivo.
La Rucker si fonda su persone qualificate e competenti, da parte nostra non c’è mai stato alcun dubbio che nel percorso di crescita che vogliamo continuare a percorrere non ci fosse uno degli artefici dei migliori successi bianconeri. Michele Gherardini, oltre ad esserne socio, rappresenta una risorsa unica per la nostra Società, per qualità umane e competenze specifiche, e continuerà a rivestire il ruolo di General Manager. E a dimostrazione del fatto che le analisi ed i confronti richiedono tempo perché siano utili ed efficaci, ci siamo presi tutto quello necessario per sopperire ad alcune lacune, individuando la necessità di avere una figura che fino ad oggi non avevamo mai avuto. Abbiamo pensato che fosse il momento di potenziare la nostra struttura dirigenziale, proprio per prepararci al meglio agli anni futuri. Serviva una persona che incarnasse i valori in cui crediamo, una persona dalle indubbie qualità umane, che conoscesse la materia e l’ambiente, che fosse capace di essere testimone ogni giorno di queste attitudini.
È bastato veramente poco per capire che chi poteva rivestire questo ruolo lo avevamo già potuto apprezzare con la maglia numero 7 nella stagione 23/24. Un esempio con la E maiuscola in campo, preceduto da attestati di stima da parte di tutti gli ambienti in cui aveva militato, persona straordinaria oltre che leader naturale. Chi stavamo cercando era, di fatto, già parte della nostra famiglia. Siamo molto felici che anche lui abbia impiegato pochissimo tempo per accettare la nostra proposta e siamo altrettanto sicuri che, insieme a Michele, possa disegnare al meglio la Rucker del futuro.