Olimpia, Josh Nebo: «Anno molto difficile. Ora voglio vincere con Milano»

Josh Nebo è stato il grande assente nella stagione di EuroLeague dell'Olimpia Milano. Limitato a pochissime partite dopo essere stato decisivo nella vittoria della Supercoppa a settembre, l'ex lungo del Maccabi Tel Aviv è riuscito finalmente a recuperare dall'infortunio e ha giocato due partite di stagione regolare prima dell'inizio dei playoff. Passi in avanti nell'ultima contro Scafati: «Rientrare contro Trapani è stata una miscela di emozioni contrastanti, da una parte la felicità e la grande eccitazione per il ritorno in campo dopo tanto tempo, dall'altra la sensazione strana che stessi giocando a basket per la prima volta nella mia vita», racconta a Luca Chiabotti su La Repubblica.
«Mi sento bene fisicamente, il braccio è guarito, la forma fisica è buona. Devo ovviamente ancora recuperare il ritmo della partita e ritrovarmi nel flusso del gioco, quando sono rientrato avevo nelle gambe soltanto due/tre allenamenti di cinque contro cinque, ma conto di essere pronto a dare un contributo importante quando la squadra avrà davvero più bisogno di me», prosegue Nebo, che ora dovrà aiutare l'Olimpia ai playoff di LBA: «Io devo riabituarmi alla partita, i miei compagni ad avere un giocatore come me in area. Ma credo che sia piuttosto facile perché le cose che faccio in campo sono semplici e non ho bisogno di avere tanto la palla in mano per essere efficace. E con Mirotic e LeDay, che hanno giocato assieme vicino a canestro per buona parte della stagione, siamo complementari: io non faccio quello che fanno loro, loro non fanno quello che faccio io. In più la nostra relazione, come quella con tutti i compagni, è ottima. Non è un problema giocare finalmente assieme».
Per Nebo non è stata una stagione facile. «È stato un anno molto diffìcile. Sono arrivato a Milano carico di aspettative personali e di obbiettivi da raggiungere con la mia squadra, volevo dare una mano per conquistare i playoff di Eurolega, giocare le Final Four. Guardare i compagni giocare senza poter dare il contributo è stata una grande delusione. Come l'ho vissuta dalla tribuna? Con tanti alti e bassi, in certi periodi abbiamo giocato bene, in altri male, gli infortuni hanno tolto la continuità nel rendimento e ai quintetti sempre diversi che, di volta in volta, scendevano in campo. Ma la squadra ha lottato sempre fino alla fine dando il massimo che poteva. Ora sono molto fiducioso per i playoff, sulle possibilità della squadra finalmente in salute. La lega italiana è molto competitiva, siamo consapevoli di aver chiuso la stagione in una posizione, il quinto posto, al di sotto degli standard abituali del club che punta sempre all'eccellenza e che dovremo farci strada sempre col fattore campo a sfavore. Ma sono convinto che ce la faremo. Certo, sarà dura».