NBA Finals - La notte magica di Bennedict Mathurin fa volare i Pacers

L'identità degli Indiana Pacers è stata definita nell'ultima stagione regolare 2024-25 da profondità, ritmo e una panchina che offre costantemente il suo contributo. E nei playoff, dove sappiamo come tutte le squadre tendano ad accorciare le rotazioni, il modello di lavoro di Carlisle non ha subito variazioni. E addirittura, nelle tre partite delle finali NBA, questo vantaggio è diventato un fattore chiave che ha fatto la differenza: la seconda unità dei Pacers ha superato la panchina di Oklahoma City 49-18 in Gara 3, il che ha contribuito a spingere Indiana a un'altra vittoria in rimonta.

Quella produzione è stata equilibrata, con TJ McConnell che ha segnato dieci punti, cinque assist e cinque palle rubate, Obi Toppin che ha fatto giocate chiave nel quarto quarto e una guardia di 22 anni dell'Arizona che non ha registrato un solo minuto di playoff la scorsa stagione offrendo il più grande swing. Bennedict Mathurin è tornato quest'anno dall'intervento chirurgico alla spalla nella off season e si è ristabilito come un contributo chiave, con una media di 16,1 punti e 5,3 rimbalzi in 72 partite.

È stato una presenza costante nella seconda unità di Indiana per tutta la postseason, ma Gara 3 ha offerto un forte promemoria di quanto possa essere esplosivo, facendo anche paragoni con l'ex MVP degli Oklahoma City Thunder Russell Westbrook. Mathurin ha segnato 27 punti con 9 su 12 tiri in soli 22 minuti dalla panchina, stabilendo un nuovo record in carriera nei playoff e diventando il giocatore più giovane a segnare 25 o più punti dalla panchina in una partita delle finali NBA da quando la lega ha iniziato a monitorare la statistica nel 1970-71. La prestazione ha anche segnato il maggior numero di punti di un giocatore in panchina nelle finali da Jason Terry nel 2011. Mathurin, l'ex Arizona Wildcat, sta ora tirando con il 58,3% dal campo e il 78,9% dalla linea dei tiri liberi nella serie.