Il commentatore Pozz: "Il vero coach di Varese è la moglie di Recalcati"

Fonte: La provincia di Varese
Il commentatore Pozz: "Il vero coach di Varese è la moglie di Recalcati"

Gianmareo Pozzecco adesso si è messo a fare il commentatore per La7: affianca Ugo Francica Nava dietro ai microfoni per raccontare l'anticipo del sabato sera, gira per i palazzotti di tutta Italia, si diverte. Domenica era a Masnago trascinato dal cuore che, giura lui, continua a battere per Varese e per il suo passato più bello. Poz; come si sta a fare il commentatore? Io sto alla grande, chissà come stanno quelli che mi ascoltano. Mi piace, lavoro in un ambiente meraviglioso, affianco un grande come Ugo e, soprattutto, parlo di qualcosa che conosco: mica è sempre stato così. No? Ma va: per un certo periodo ho commentato le partite Nba per Sky, ma ero un disastro. Io di basket americano so poco o nulla, e quelle partite non bisogna commentarle: bisogna raccontarle, regalare aneddoti, conoscere vita morte e miracoli di ogni giocatore. No, non faceva per me. Con il basket italiano, va meglio? È casa mia. Conosco personalmente la maggior parte dei giocatori che vedo, ho smesso solo da qualche anno quindi mi sento ancora uno del gruppo. Credo di riuscire a trasmettere qualcosa ai telespettatori, e mi sento di migliorare telecronaca dopo telecronaca. Adesso parliamo un po' di Varese. Visto gli spogliatoi nuovi? Meravigliosi. Io ero affezionato a quelli vecchi, al mio posto, a quelle quattro mura che se solo potessero parlare... Però hanno fatto un lavoro meraviglioso, utile come e più dell'acquisto di un grande giocatore. Spieghi. Un giocatore passa più tempo in spogliatoio che a casa sua. Ecco che allora diventa fondamentale che lo spogliatoio sia bello, confortevole, spazioso, funzionale. Se uno è costretto a cambiarsi negli scantinati di una palestra, è sempre nervoso. Uno spogliatoio come quello che hanno fatto al PalaWhirlpool invece cambia la vita. Sapete qual era il grande segreto dei Roosters? La birreria "La Botte"? No: il Campus. Era una struttura meravigliosa, unica in Italia e probabilmente in Europa, ed era la nostra casa. Lavorare in un posto così spazzava via le tensioni, le ansie, i problemi, il nervosismo. Quindi, Pozzecco benedice i nuovi lavori? Assolutamente sì. Piuttosto, c'è modo di parlare con l'architetto? E perché mai? Nei nuovi corridoi hanno messo un sacco di foto: belle, per carità. Però ci sono solo foto della Ignis o della squadra dello scorso anno. Tra le due c'è stato dell'altro, mi sembra. Le sembra bene. E allora si provveda. Già è inaccettabile che non ci sia nemmeno una foto di Pozzecco, ma la cosa davvero grave è che non ci sia una foto della squadra del '99: scherziamo? Ma lei non avrebbe dovuto tornare a giocare con la maglia di Montegranaro? Sì. Però mi sono rotto il collaterale ballando. Giuro, non sto scherzando. Quindi, non se ne farà nulla? Io vorrei giocare un'altra partita. A propormelo è stato Gianmaria Vacirca, gm di Montegranaro: quindi se giocherò, giocherò con loro. Il mio sogno però è quello di giocare con Varese, magari una sfida tra i biancorossi e Capo d'Orlando: le mie due squadre del cuore. Sarà difficile, però. Forse giocherò l'All Star Game: chissà. Cosa le è piaciuto di Varese-Casale? La signora Giovanna, la moglie di Recalcati: il vero allenatore di Varese. Prego? Ma sì, Charlie è un prestanome. Seguite lui e sua moglie durante le partite e non ditemi se non ho ragione: chi parla di più? Chi fa più chilometri davanti alla sua sedia? Chi protesta di più? Ecco il motivo per cui la signora Giovanna non va in panchina ma manda il marito: lei verrebbe espulsa ogni volta a metà del primo quarto. Ma il vero allenatore è lei. Grande Giovanna: personaggio unico.