Lynn Greer, l'uomo con la valigia

06.10.2011 00:01 di  Erika Gallizzi   vedi letture
Lynn Greer, l'uomo con la valigia
© foto di Andrea Sassu

Sarebbe più facile ed immediato, per via della vicinanza in termini temporali, parlare di lui nell’Armani Jeans, squadra in cui ha giocato l’anno scorso a partire da gennaio (10 punti a partita segnati con percentuali del 48.2% da due, 32 % da 3 e 76.5% ai liberi, 1.8 rimbalzi, 2.4 assist) oppure dell’interesse manifestato verso di lui dalla Montepaschi Siena sempre nello stesso periodo, ma chi non ricorda Lynn Greer con la maglia della Carpisa Napoli, nel suo ottimo esordio italiano, chiuso come top scorer della A? Napoli lo ha lanciato verso la definitiva consacrazione e gli aveva anche prolungato il contratto fino al 2008, ma con l’escape in caso di chiamata dalla NBA. Miglior marcatore della lega, giocatore più votato per la partecipazione all’All Star Game di quell’anno, anche al cospetto di un certo Dejan Bodiroga, squadra partenopea presa da lui per mano e portata alla vittoria della Coppa Italia, in finale con Roma. Un’annata magica per lui, prodotto di Temple University come il suo compagno dello scorso anno a Milano David Hawkins (ha una laurea in Business Administration e Marketing, la nostra Economia e commercio), che portò l’Italia ad innamorarsi delle sue giocate. Ormai è passato qualche anno, si trattava infatti della stagione 2005/06 ed è passata anche tanta acqua sotto i ponti, visto ciò che è capitato alla società partenopea, ora lontana dal professionismo. Lui, classe ’79, quindi non più un ragazzino ma divenuto ormai elemento esperto, tra le due esperienze italiane ha calcato tanti parquet, prima con la maglia dei Milwaukee Bucks in NBA, poi con quella dell’Olympiacos e infine del Fenerbahce Ulker Istanbul.
Ora è tornato il momento della Russia, dove l’atleta statunitense aveva giocato anche nella stagione 2004/05, quindi quella prima di arrivare per la prima volta nello Stivale, nella Dynamo Mosca. Greer, come abbiamo già scritto ieri, infatti, ha firmato un contratto di durata annuale con l’Unics Kazan.

Si racconta che, ai tempi del liceo, Greer attraversò un periodo davvero nero, un mese in cui segnò solo tre volte su diciotto tentativi. Gli affibbiarono l’appellativo di “Baby Face”. Lui raccolse tutti i filmati di quelle uscite e li guardò e riguardò, soffermandosi a lungo sugli errori. Poi tornò in campo e, in tutta risposta al “Baby Face”, ne infilò 39. Un carattere, una grinta ed  un orgoglio che poi la vita, anni dopo, ha imposto a questo campione di tirare fuori nella tragedia.

Un uomo, ancor prima che giocatore, che ha attraversato durissimi momenti, con la prematura scomparsa della moglie Jillian, la donna che aveva dato alla luce loro figlio Lynn III, avvenuta il giorno di Natale del 2006 a causa di un terribile male scoperto solo un mese prima. E’ da quel momento che Greer ha ripreso a girovagare per l’Europa, scegliendo di lasciare l’NBA. Un leader in campo anche se il suo impatto negli ultimi anni non è stato più quello devastante di Napoli, per diverse ragioni, una persona con una incredibile forza d’animo e di carattere.

Ed ora, per lui, una nuova avventura cestistica.