L’Olimpia Milano cala gli assi con il Barcellona. E non nasconde più le carte in Euroleague

02.11.2019 00:34 di  Paolo Corio  Twitter:    vedi letture
L’Olimpia Milano cala gli assi con il Barcellona. E non nasconde più le carte in Euroleague
© foto di euroleague.net

Sullo 0-5, dopo due minuti e cinquanta secondi dell’Olimpia all’insegna della “Halloween Night” promossa dall’Euroleague, coach Ettore Messina chiama un time-out e poi un triplo cambio (Rodriguez per Mack, Scola per Micov e Gudaitis per Tarczewski). Non vuole vedere quell’orrore e, soprattutto, non vuole che il Barcellona veda un’avversaria titubante, men che meno davanti ai 12.200 tifosi venuti a riempire quasi per intero il Forum di Assago. Perché per quanto appartenga a quella stimabilissima categoria di uomini che pensano di avere sempre qualcosa da imparare, il coach dell’Armani tante cose le sa ormai da tempo e una gli è ben presente sin dal suo arrivo sotto la Madonnina: per richiamare l’attenzione della metropoli bisogna vincere o almeno mostrare che si ha fermamente intenzione di scalare la vetta.

Il messaggio arriva con qualche interferenza, dovuta ad Hanga e Davies (15 punti) nella prima parte, a Kuric (10) e Mirotic (13) nella seconda, ma comunque arriva. Perché dopo quell’inizio balbettante, Milano comincia ad alzare il livello della difesa (alla fine terrà a 70 punti un Barcellona dagli 81.7 di media) e a macinare gioco offensivo, non sempre con fluidità ma sempre più spesso con efficacia. Una volta rientrato dopo la repentina sostituzione iniziale, il perno di tutto è ancora una volta Micov (16 punti, 8 rimbalzi, 3 assist, 6 falli subiti), ma nell’arco dei 40 minuti l’Olimpia cala uno alla volta tutti gli assi di cui dispone. Nella terza frazione, quella decisiva per rimettere la gara in equilibrio dal punto di vista emotivo, è il momento di Luis Scola, un altro che per indole prima ancora che per anagrafe non vuole perdere le partite così come non vuole perdere tempo: è la sua tripla che regala il primo vantaggio del match a Milano (46-44) in un terzo quarto in cui segna 8 dei suoi 14 punti totali (arricchiti da 9 rimbalzi e 2 assist). E poco importa se il Barca, approfittando di qualche minuto a vuoto dell’Armani come già accaduto prima della pausa, riallunga di sei lunghezze (52-58 alla terza sirena). L’Olimpia non scompare dal parquet, anzi è sempre lì, ben decisa a giocarsela. E a calare altri assi vincenti nell’ultimo periodo. C’è Gudaitis (6 punti e altrettanti rimbalzi) che non è dominante in attacco come contro il Fenerbahce, ma che mette sotto fisicamente Mirotic e si permette pure il lusso di stopparlo. C’è Della Valle, ancora una volta abilissimo nello sfruttare lo spazio concessogli per infilare due triple consecutive che di fatto lanciano la volata finale dell’Armani (da 58-60 a 64-60) e per mettersi in mostra con un’ottima difesa su Higgins (6 soli punti, con 2/9 dal campo per l’ex Cska). E soprattutto c’è Rodriguez (17 punti, top-scorer), che la maglia del Barcellona non la ama per definizione e che forse anche per questo estrae dal cilindro le triple (5 in totale, tre letali nel finale) e gli assist (7) che affondano definitivamente i catalani.

Ma al tavolo dell’Euroleague, attenti a non farvi attrarre solo dagli assi sfoderati da Milano nella magica serata del Forum. Il dettaglio fondamentale sta nel fatto che l’Olimpia non nasconde più le sue carte. Anzi, pensando pure a incrementare il vantaggio a giochi ormai chiusi sino al +13 finale (83-70), fa chiaramente capire di volersele giocare tutte da qui in avanti per sfidare a viso aperto le grandi del torneo. Se poi sarà capace di pescare un Mack (4 punti, 1 assist) più intraprendente e “coraggioso” di quello visto sinora, le prossime mani promettono di farsi ancora più interessanti. E il Forum ancora più pieno.

Paolo Corio