Mamma Rai cosa ci hai fatto perdere...l'arrapante, selvaggia, estasiante bellezza di gara 3

Vince una meravigliosa Giorgio Tesi Group su un'altrettanto stupenda Enel, in una partita superlativa, uno spot per il basket negato dalla mancata diretta Rai alla platea di tutta Italia e non solo a quella brindisina: non per essere irriverenti, ma l'intensità e la bellezza selvaggia di questa gara3 è stata portentosa, tale da inserirla rtra le perle dei playoff di qualsiasi livello del basket italiano di questi anni e su questo ci confortavano anche autorevoli giornalisti nazionali.
Partiamo però dall'inizio, perchè questa gara3 ci preme ancora di più raccontarvela non tanto parlando di zone tecnicismi, ma di emozioni e sentimenti. L'amore, il calore , la passione di queste due piazze per il basket e per le loro squadre è così struggente, così travolgente e penetrante che va oltre il risultato sportivo, tanto che quasi non importa chi vincerà. Le vittorie nello sport vanno e vengono, ma questi sono sentimenti e tradizioni che rimarranno in eterno a Pistoia e Brindisi, conservati al PalaCarrara, e al PalaPentassuglia templi intitolati a due personaggi che hanno fatto grande la storia cestistica di queste due città, uno indimenticato coach, l'altro illuminato dirigente.
Emozioni che si aggiungono alle emozioni, e in questo caso sono lacrime vere, quando arriva, un attimo prima dell'Inno Nazionale, il momento del ricordo di Martin Colussi cui è stato intitolato il Trofeo Miglior Italiano vinto da un ragazzone che, come Lorenzo Saccaggi di Pistoia, dà speranze concrete al basket italiano , Riccardo Cervi, Lacrime e applausi scroscianti si sovrappongono: è commosso Marco Bonamico, presidente di Legadue, che ha voluto dedicare questo momento al povero Martin, piange la fidanzata del 31enne giocatore friulano scomparso il 27 maggio in un drammatico e tragico incidente d'auto causato dal sonno, morendo annegato. Vigliacco destino. Piange la mamma, la signora Maria Teresa, mamma di ferro, distrutta dentro e forte come sanno essere i friulani, scorza gorssa, fuori: perchè ci vuole coraggio e forza d'animo ad essere qui, con il dolore ancora fresco, e voler essere dove ha visto il suo Martin crescere e diventare grande, su un parquet. . Poi, il boato per il premio Mvp, l'dolo locale, Dwight Hardy, un altro dei grandi giovani americani scovati da Pistoia in questi anni.
Prima della palla a due c'è tutto per commuoversi e anche per indignarsi: indignarsi perchè mamma Rai non ha capito cosa stesse accadendo, quali fermenti del cuore queste due città stessero muovendo, quali sentimenti e stati d'animo stessero vivendo, onorandoli della diretta per una finale promozione del secondo sport italiano: senza nulla togliere agli altri sport, e con tutto il rispetto, ma si poteva fare meglio e trovare una soluzione almeno intermedia. A Brindisi è calato il silenzio al momento della palla a due, i più fortunati attaccati a internet sperando che il sovraffollamento non inceppasse il sistema mandando in tilt il web, gli altri alla radiolina, come ai vecchi tempi, grazie alla cara, dal nome simpatico e originale, Ciccio Riccio, emittente che narra negli ultimi anni le vicende cestistiche brindisine. A Pistoia invece è esploso, nello stesso momento, il fragore, il rumore, la rumba della Baraonda Biancorossa e degli altri quasi 4mila che vogliono, comunque vada, sostenere la loro meravigliosa squadra fino all'ultimo , foss' anche l'ultimo tributo di un grazie destinato a divenire imperituro.
Si comincia nel segno della stella di St John's appena premiato Mvp 2012: Brindisi lo ha marcato benissimo nelle prime due gare, Formenti non ha mai mollato l'osso come un mastino fedele assatanato, quando Hardy segna il canestro del 9-7 e arma l'azione e il braccio del fratello Jones che sigla l'11-7 il boato è ancora più forte e il PalaCarrara potrebbe pure saltare in aria. E diventa torcida sulla tripla del 15-9 e non potrebbe essere latirmenti essendo firmata dal brasiliano Tavernari, il sosia di Oscar, appena entrato in campo e che un attimo dopo fa il bis: è finimondo al PalaCarrara (17-11 al 7'30). Il bello è che la samba continua e il cairoca fa il terzo canestro in fila (stavolta da 2, ma sono 8 punti in un minuto) in un ritmo impazzito che fa ballare e sussultare il popolo biancorosso. Sale a + 7 (20-13) la voglia di rivincita di Pistoia, Tavernari quasi fa il decimo di fila, ma la palla esce beffandolo, a Brindisi arriva la scossa di uno dei suoi uomini più umili, concreti e migliorati, Zerini, esordiente quest'anno tra i professionisti, fiorentino e quindi aria di casa da queste parti. E' lui, pescato a Ruvo di Puglia, che con un bel canestro e un tiro libero fissa il -4 quasi sulla prima sirena: e per come la Giorgio Tesi Group ha aggredito la partita, all'Enel può anche andare bene.
Al via del secondo quarto, coach Moretti ridà a Jones la possibilità di accendere il suo talento enorme ed esce l'esaltato Tavernari, ma ancora Zerini, e addirittura con una tripla, fa rifulgere la classe operaia, di là però il Bobby Jones scelto da Philadelphia con il n.37 nel 2006, dà una prima scarica di volt, Brindisi replica con un altro dei suoi duri, Ndoja, una tripla di Jones esce di un soffio beffandolo e Gibson, il nuovo asso di Puglia, si fa vivo con la il siluro del pareggio, cui risponde Mathis con il canestro della sua definitiva rinascita, il primo da quel maledetto 4 gennaio a Forlì: 26-24 al 14', Zerini fa gioire ancora Bucchi che da inizio anno lo coccola come il suo capolavoro di stagione, altra tripla, sorpasso per l'estasi della curva biancoceleste. Emozioni, emozioni, emozioni: non chiedeteci, per una volta, di spiegarvi perchè e per come si sviluppa la partita, lasciateci la cronaca del cuore dii un vecchio innamorato di questo straordinario sport.
Pistoia riparte come una formichina, prima due liberi del Guru, poi Moretti di nuovo piazza la zona press, Galanda imbeccato sulla sua mattonella, si gira come millanta volte e fa 31-29, ma arriva subito l'implacabile missile dai 6.75 di Gibson, Zerini sbaglia il primo tiro, Galanda non punisce in transizione veloce: Gurini ci mette un altro libero, ma ora il braccino si fa corto sui due fronti (41% Pistoia e 35% Brindisi all'intervallo del the): tensione all'apice, anche Brindisi s'inceppa con il suo figliol natale, Giuri, che non chiude un attacco gestito al limite dei 24”. Fase di lotta e di battaglia, subito Giuri, però si riscatta e pareggia, Tavernari rompe il suo momento magico, un gioco a due per Borovnjak, finora riuscito con il contagocce, pur essendo uno dei punti di forza del sistema Enel, riporta avanti la squadra di Bucchi: 34-32 a 1'25 dall'intervallo lungo. Furto di destrezza, con scasso, di Hardy che anticipa il suo persecutore Formenti, costretto al fallo, il newyorkese mette i liberi a 53”, ed è pari ancora, anche Zerini macchia la sua pagella con un errore da sotto ma la difesa dei lunghi pistoiesi era generosa a murarlo e circondarlo per non farsi prendere più di sorpresa, Jones continua a farne una si e una no ai liberi: la Giorgio Tesi Group versione anima e sudore si riporta avanti 35-34 a 19” e resiste con le unghie ed i denti sull'ultimo assalto pugliese. Ora è Finale di lotta e ferocia: normale, l'agonismo è fattore esaltante e fa parte del gioco se incanalato nel lato migliore. Insomma, ancora questione di uomini, di stati d'animo, di voglia di vincere, di freddezza di nervi: come vi abbiamo detto questa finale ci piace viverla così, raccontarvela così, cercando di carpire le chiavi della mente e del cuore, razionalità e emotività.
Tavernarissimo fa malissimo e spacca subito l'avvio della ripresa con un siluro dei suoi, ma Callahan risponde con la stessa moneta, Jones gioca il carico e lo mette a segno, Gibson realizza da due: 42-39, 4 attacchi subito a segno, all'improvviso si fa canestro a riptetizione, queste sono grandi squadre, grandi giocatori e in questo caso parliamo di quello che sanno fare con la palla in mano. Ancora Gibson versione non mi prende nessuno: di nuovo parità, e poi sorpasso dell'incredibile Zerini con tripla dall'angolo come in una favola del parquet. Tutto da rifare per Pistoia, che ricomincia con un libero di Toppo, una buona difesa, ma questo Zerini con la barba da...alpinista che Puglisi vorrebbe si tagliasse (sarebbe più carino, dice il vecchio Santi,ma ora è forse anche questione di scaramanzia, e Zerini preferisce tenerla: una finale è fatta anche di questo, perchè, ripetiamo ancora, è storia di uomini, con le loro forze, le loro virtù e le loro sensazioni) va a stoppare Toppo e Callahan firma uno strappino: 42-46. Si ritorna al concetto del cuore, quello che Pistoia ha dimostrato di avere ogni volta che serviva: ma questo Zerini non si ferma, cerca la partita della vita, la sta trovando, guadagna due liberi, li centra, ed è +6 al 24'. Poi, Callahan stoppa un Hardy sempre impigliato in una selva fatta di mille agguati qual'è la splendida difesa organizzata Bucchi, ma Jones realizza a rimbalzo di rapina realizza un 2+1 che è benzina pura. Numero pazzesco di Gibosn, lay up celestiale, pure lui 2+1, ma Pistoia ruggisce con Hardy finalmente libero delle catene e Toppo che poi spreca l 'aggiuntivo: 49-51 a 5' dal terzo stop. Pistoia gioca al limite delle sue energie, Brindisi è una macchina da guerra con tanti arrmi devastanti e quella di Gibson è illegale ed esplode il colpo del 49-56 con un cnaestro dai 6.75 a 4' dalla terza sirena. Toppo in lunetta ma non è la sua missione, 0/2 psicologicmente pesante anche per uomini di ferro, man iente quest'anno spezza la banda di Moretti: Pistoia ha bisogno di un altro colpo di reni e di raschiare il fondo delle sue residue forze e delle motivazioni, che però sembra non le finiscano mai in questa forse irripetibile annata.
Anche Hardy però fallisce un libero, sembra un brutto presagio in una finale per ora per lui più difficile di un anno intero esaltante, ma con questa truppa toscana non c'è mai nulla di scontato e la partita va vissuta attimo per attimo. Quarto fallo di Callahan, Jones in lunetta dove negli ultimi tempi non fa più sfracelli, ma stavolta sa che non si può sbagliare e non lo fa, anche Renfroe ha talento sopraffino e segna un canestro di finezza: Hardy ora decide di non aspettare la partita, ma la aggredisce, altri due liberi, ma di nuovo 1/ 2, 53-58 a 1'55 dal terzo stop. Bucchi fa respirare Gibson per l'orgoglio purosangue brindisino di Giuri, di nuovo zona di Pistoia che però si mangia un contropiede due volte, prima con Hardy che fa un cross da sotto e Jones che sbaglia la correzione: la tripla che segue di Renfroe è adrenalina pura per la curva pugliese ed un messaggio di forza agli avversari sfiniti: 53-61 a al 29'. Galanda da vecchio guerriero ci mette una pezza con due liberi, esce l'ondivago Jones per Tavernari, Renfroe segna solo un libero a 27”.
Gurini segna un canestro proletario, e poi il soldatino di ferro di coach Moretti inchioda la stoppata più incredibile ad un gigante più grande (214cm a 192) di lui come Borovnjak: sembrava Kevin Garnett il Guro. Una stoppata giunta quasi sulla terza sirena che dice che la Giorgio Tesi Group c'è e tutta Pistoia è con lei in un frastuono assordante. E preannuncia una serie di minuti di Gurini all'impazzata, da apparire Mandrake, Come dicevamo, una partita e un'interpretazione dei suoi protagonisti che va oltre l 'aspetto tecnico: prima di tutto viene quello è dentro chiunque faccia sport, il fuoco del senso di sfida senza arrendersi mai. Ed è questo che ci piace trasmettere a scrivendo questo pezzo, a chi ci legge: pensate a questo Gurini, mister fair play di un anno, fa ma soldato che darebbe la vita alla sua truppa. Subito aggressiva la banda di Moretti, persa di Brindisi e tripla del guerriero più esperto di finali tra tutti quelli in campo, Galanda, ma subito c'è il tiro altrettanto mozzafiato di Maestrello, 60-65: Brindisi ha davvero cuore d'acciaio a resistere ad un onda d'urto di magnitudo eccezionale, e Pistoia è cemento armato: segna ancora super Gek, non c'è respiro (62-65). Un altra grande azione difensiva di Pistoia, 24” per l'Enel che per u nattimo va in corto circuito e interviene subito coach Bucchi, padrone dei momenti della sua squadra, altro uomo da finali. Torna Gibson, Hardy non chiude il -1, Bucchi sa che in questo momento ci vogliono anche i lottatori e non solo i fuoriclasse e torna dentro Zerini, ma a proposito di guerrieri, di nuovo Gurini fa male ed è -1 a 7'20 dalla fine: 64-65. Gibson fa un attacco di squadra, nel senso che fa tutto da solo e segna da nove metri ma ancora Gurini non ci sta, fantastici il suo spirito e la sua caparbietà: firma il 66-68 e in piena trance agonistica: stoppa Renfroe e dè anche pronto a segnare il pareggio, anzi il sorpasso, perchè prende anche il fallo e fa 2+1: tutta la squadra del presidentissimo Roberto Maltinti e il PalaCarrara sono ai piedi di un Guirni versione...guru che sta elettrizzando con gli occhi compagni e avversari. Fa di tutto il figlio d'arte pesarese: rimbalzo, coast to coast, ed canestro del 71-68 a 5'36, quasi da solo ha ribaltato la partita, infilando 8 punti in un minuto. Gibson ancora ci mette il matto, Galanda non indietreggia (suo il 73-70)= e poi in difesa Pistoia costruisce un altra diga: Hardy sbaglia dal palleggio e non riesce a trovare il feeling e la continuità con il canestro, poteva essere un momento per far vacillare l'avversario., Poi, l 'ex St. Johns fa il terzo fallo sulla partenza in palleggio del folletto californiano di Brindisi che non trema sotto la curva infuocata biancorossa, l'Enel si rimette in scia, a -1. Ultimi 4', cuori in tumulto di 4mila innamorati. Jones va face to face con Gibson, che prima abbozza, poi lo batte in 1c1 e scarica a Borovnjak che si mangia l'assist, ma c'è rimessa per l'Enel e arriva una tripla di un altro gregario di lusso, Matteo Maestrello. Adesso Jones gioca con l'istinto dei super uomini di talento, pure lui fa gol dai 6.75 (76-75), ma poi fa il quarto fallo su Gibosn che, da umano (storie di uomini, abbiamo detto, le più belle e entusiasmanti), fa un solo libero: 76-76 a 2'55, Errore di Tavernari, rimbalzo del solito inarrendevole Gurini, che stavolta sbaglia ma di un niente, dall'altra parte Jones fa un capolavoro d'intelligenza dell'arte difensiva che se vuole ha nelle corde: costringe al quinto fallo di Gibson, il PalaCarrara urla quasi di liberazione, fuori il killer più temuto. Renfroe si ribella in slalom in contropiede (76-78 a 2'), quarto fallo di Ndoja e Jones in lunetta: ora Big Bobby è iceman che non tradisce, Pistoia riprende per l 'ennesima volta Brindisi. Va corto su un tiro aperto e da libero Ndoja, Hardy attacca l'area ma a sbaglìa un canestro di quelli che ne ha fatti a centinaia quest'anno, Callahan cortissimo dai 6.75 e Giuri a rimbalzo fa cross a 35” dalla fine
Il finale è epocale: Jones manda tutti i suoi in delirio cestistico mettendo la tripla che potrebbe essere quella del ko in avvitamento carpiato in allontanamento come sa fare quasi solo lui,a 5” dallo stop. Sembrerebbe quella del trionfo pistoiese e del ko brindisino, se non ci fosase un regista che ama il basket a vegliare su questa gara: la Giorgio Tesi Groupo si distrae un attimo e si dispone un pelo in ritardo, non fa fallo, Renfroe è una scheggia, serve Ndoja e il capitano , fin qui latitante nel tiro da tre, segna, libero e indisturbato quasi da potersi bere un caffè, sulla sirena la sua unica tripla, ma è quella che vuol dire un pareggio che spacca il cuore di tutti. Estasi pura per il popolo di Brindisi, doccia fredda , freddissima da cui la squadra di Moretti, un mistero dove vada a pescare le sue risorse, dovrà sapersi di nuovo rialzare. Squadre indistruttibili, basta un'attimo di distrazione e sei fulminato. L'Enel senza il suo folletto e cecchino magico ha saputo riagguantare lo stesso la partita: si chiama voglia di serie A, si chiama spot per il basket che purtroppo tutta Italia non ha potuto vedere in diretta. Si chiama basket, uno sport senza pari, se lo conosci. E nel nostro paese la battaglia per farlo conoscere di più è ancora lunga.
Si riparte, tiro frontale che non va di Jones, Galanda a rimbalzo sbaglia, riprende palla, quinto fallo di Callahan, Gek fa solo un libero, va corto Maestreello su un buon scarico, troneggia ancora Gek sotto le plance, Tavernari fa un tiraccio sullo scadere dei 24” dopo aver tenuto troppo palla ma c'è rimbalzo del bimbo Saccaggi: tornano Mathis e Hardy, per i due appena citarti, sfondo fischiato a Galanda, l'Enel torva una luce contro la zona, palla dentro al serbo e sorpasso. Respinto però da Jones, errore di Renfroe, Galanda enorme su tutti i palloni della sua area, galoppata di Jones che spacca lil pitturato di Brindisi e Borovnjak ferma il grnade bobby con un antisportivo a 2'23: 2/2, 86-83 e palla per pistoia che Jones invita a scendere
in campo con loro, alzando il tifo ancora di più, da capopopolo. Anche Hardy ritrova il suo talento, attacca pure lui Borovnjak e lo fulmina, +5, a 2' dalla fine. Masn on pensiate che Brindisi sia finita, o si sia arresa: vorrebbe dire non ocnsocere con chi si a che fare. Quinto fallo anche per Galanda e viene giù il Palazzo per tributare al grande ex azzurro l'omaggio e i lgrazie che merita, il gigante serbo vacilla per un attimo, 1/ 2: 88-84 a 1'45. Errore di Toppo , Giuri con tutto il furore dentro di chi gioca con la maglia del cuore e per la città in cui è nato, riscatta l'errore di qualche attimo prima, la partita non finisce mai: 88-86 A 1'25. Faticano in modo immane tutti, sul parquet e sugli spalti Jonesa fa volare a farfalle perfino un duro come Ndoja lo infilza come un tordo, ma ancora Renfroe tiene vivi i suoi a 50”, 90-88. Renfroe gestisce bene e arma Giuri che segna a 29” del canestro che lo farebbe eroe cittadino se finisse lì: 90-91. Hardy da giocatore capo trova uno deu suoi rari lampi in una finale sofferta contro una squadra che ha preparato tutto alla perfezione per fermarlo, va dentro, segna in acrobazia alla sua maniera, prende anche il quinto fallo di Ndoja: 92-91 ma fallisce il libero aggiuntivo, cosa che dal ui non t'aspetti, segno anche della fatica fisica e mentale cui Brindisi lo sta costringendo. L'Enel non vuol cadere, alla fine lo fa con il rammarico di chi sbaglia l'ultimo tiro ma la sensazione di forza di chi ha avuto nelle mani il proprio destino: penetrazione sulla linea di fondo di Renfroe, pallone che esce dopo aver girato sul ferro spazzato via con grande tempismo e intelligenza da Jones per evitare carambole avvelenate.
Fabrizio Pungetti