EuroLega - La top ten del 2016, i dieci personaggi più importanti

07.01.2017 15:27 di  Alessandro Palermo   vedi letture
EuroLega - La top ten del 2016, i dieci personaggi più importanti

Metà stagione di EuroLega è scivolata via, escludendo i playoff chiaramente. Le prime 15 partite di stagione regolare sono ormai in archivio, nel vecchio anno. Il 2017 ed il girone di ritorno partiranno ufficialmente con il botto: due derby (Efes-Galatasaray ed il bollente Olympiacos-Panathinaikos, con esordio di Alessandro Gentile), il ritorno di coach David Blatt a Tel Aviv (da avversario, con il suo Darussafaka) e con il big match di Madrid tra Real e CSKA Mosca. Insomma, meglio di così...

La nostra redazione ha deciso di fare un passo indietro, andando a rivivere i momenti più incredibili del 2016. Momenti racchiusi in dieci personaggi che, secondo Pianetabasket.com, hanno meritato un posto nella top ten dell'anno solare appena concluso.

Di seguito la top10, in ordine sparso:

Ioannis Bourousis (Saski Baskonia/Panathinaikos)
Dato per bollito dal Real Madrid, con cui ha vinto comunque un'Eurolega nella stagione 2014-'15 (non da protagonista), erano poche le squadre della manifestazione europea più importante a voler puntare su di lui. A Vitoria ci hanno creduto e hanno vinto nettamente la loro scommessa. Con la maglia del Baskonia, Ioannis, è rinato. Una stagione strepitosa, ci riferiamo al 2015-'16, iniziata bene e terminata ancora meglio. Si è caricato la squadra basca sulle proprie possenti spalle, fino a condurla alla Final Four di Berlino, risultato incredibile. Alle Top16 il suo Baskonia chiude il girone F davanti a Barcellona e Real Madrid - proprio quel Real che lo aveva accantonato nei suoi ultimi mesi nella capitale spagnola - per poi liquidare il Panathinaikos (sua futura squadra) con un secco 3-0 ai playoff. In estate, poi, come detto, sposa il progetto dei "Greens", rifiutando importanti offerte dal mondo NBA, che avrebbe meritato. Ad Atene spera di fare ancora meglio del suo operato in quel di Vitoria, potrebbe anche riuscirci.

Milos Teodosic (CSKA Mosca)
Da eterno secondo (3 medaglie d'argento con la sua Nazionale ed un secondo posto alla Final Four di Eurolega del 2012), a campione d'Europa. Dopo aver raggiunto per 4 anni consecutivi l'atto finale, per Milos, l'Eurolega pareva una maledizione. Tuttavia, alla quinta stagione in maglia CSKA, il fenomeno serbo è riuscito a coronare il suo sogno e non intende accontenarsi. Il 2017 potrebbe essere ancora il suo anno (forse l'ultimo in Europa, la NBA chiama), visto che l'armata rossa è ancora una volta la favorita alla vittoria finale. La scorsa stagione ha visto Nando De Colo MVP della competizione ma tutti sanno, anche il francese, che il blasone di Mosca è Teodosic-dipendente. Pancia piena per l'Eurolega lo scorso maggio? Macché! Il play serbo ha iniziato questa ennesima stagione europea ad altissimi livelli, facendo impazzire i tifosi di tutto il mondo con giocate da marziano.

Nando De Colo (CSKA Mosca)
Come detto, la scorsa stagione lo ha visto vincitore dell'Eurolega, insieme al compagno Teodosic. Il 2016 è stato nettamente il suo anno migliore e se ci fossero dei dubbi al riguardo, consigliamo di andare a visionare la bacheca del francese: Eurolega, MVP della competizione, MVP della Final Four, Alfonso Ford Trophy (miglior marcatore), oltre che un posto nel miglior quintetto del torneo. Ha vinto tutto quello che c'era da vincere, ha polverizzato tutto. Peccato per la fine dell'anno solare 2016, chiuso con un brutto infortunio chelo ha tenuto lontano dai campi per diverse partite.

Dimitris Itoudis (CSKA Mosca)
Alla sua seconda stagione in Russia è riuscito a fare ciò che i suoi predecessori non sono riusciti a compiere. Il CSKA, negli ultimi anni, era diventato quasi una barzelletta. L'eterna incompiuta. Budget incredibile, giocatori incredibili, fallimenti incredibili. Dalla vittoria sciupata nel 2012, all'ultimo secondo per mano di Printezis, dopo un vantaggio di 19 lunghezze, a Mosca sembravano tutti imballati. Come se giocatori e allenatori avessero una scimmia addosso, con Itoudis se la sono tolta dalla spalla. Un maestro. Poi, certo, la rosa stellare aiuta ma gli altri prima di lui hanno toppato. Al termine della stagione 2015-'16 viene nominato miglior allenatore della manifestazione.

Antony Randolph (Lokomotiv Kuban/Real Madrid)
Sul dizionario cercate alla voce “costanza”, troverete il suo nome. Inizia il 2016 con il turbo, trascinando - insieme a Malcom Delaney, grande escluso della top ten - il Lokomotiv Kuban ad una storica Final Four di Eurolega. A causa di un infortunio, però, è costretto a giocare l'atto finale di Berlino in pessime condizioni. Il Kuban, per impegno e pallacanestro straordinaria, avrebbe meritato di vincere l'Eurolega ma il sogno si è spezzato in semifinale, nel derby contro il troppo più forte CSKA, poi vincitore del trofeo. Come detto anticipatamente, però, inizia e finisce alla grandissima il 2016. Nel "classico" tra Barcellona e Real del 18 novembre scorso, Randolph stoppa in maniera pazzesca Joey Dorsey. La sua giocata - incoronata come la stoppata dell'anno - fa il giro del mondo, candidandosi anche per la migliore dell'ultimo decennio. La sensazione è che molto presto l'Europa sarà costretta a doverlo salutare, atleta da palcoscenici NBA, già calcati per sei stagioni.

Andrea Trinchieri (Brose Bamberg)
Lo ammettiamo, c'è tanto spirito patriottico in questa top ten, però - nonostante questa confessione - crediamo davvero che coach Trinchieri meriti un posto. L'ex allenatore di Cantù ha rivoluzionato il Bamberg, portandolo ad un livello impensabile fino a due anni fa. Da cenerentola dell'Eurolega a squadra di tutto rispetto, temuta da tutte le big. La scorsa stagione il suo Bamberg disputa una Top16 da sogno, chiudendo un girone di ferro con 7 vittorie e 7 sconfitte. Stesso bilancio delle potenze Chimki e Real, con i blancos qualificati ai playoff soltanto per criteri secondari. In questa stagione, in pochi si aspettavano un Bamberg ancora competitivo, il meglio pareva passato. Una stagione così, per squadre "piccole" come quella tedesca, capita una volta ogni dieci anni. Eppure Trinchieri ha ricaricato le batterie, sue e dei suoi giocatori, portandoli ad un livello superiore, ancora più alto di quello del 2015-16. I tedeschi sono ancora sul fondo della classifica ma hanno dato filo da torcere a tutte le grandi squadre, perdendo quasi sempre con due punti di scarto. Tanti possessi finali gestiti male ma alla lunga il grande lavoro pagherà ed, infatti, il Bamberg sta incominciando finalmente a raccogliere i primi frutti. Se anche uno squadrone come il CSKA Mosca vince a Bamberga all'ultimo secondo - con un tiro di Fridzon sulla sirena - vuol dire che Trinchieri ha fatto davvero un miracolo.

Nicolò Melli (Brose Bamberg)
Da uno qualunque ad uno dei lunghi più forti e completi d'Europa. Nel suo ruolo, quello di ala forte, ha pochi rivali al suo stesso livello. Nicolò si è consolidato con la guida del "Trinka", diventando una stella pronta anche per una big di EuroLega e, forse, in un futuro anche quella di una squadra NBA. Chiude il suo magico 2016 venendo eletto MVP di dicembre, riconoscimento meritatissimo quanto sudato. A noi non resta che gustarcelo. Se dovesse continuare così, verrebbe difficile vederlo partire dalla panchina con la maglia azzurra.

Velimir Perasovic (Saski Baskonia/Efes Istanbul)
Ha vinto il ballottaggio con coach Bartzokas, eroe del miracolo Kuban. Abbiamo scelto Perasovic perché, oltre a meritarselo, rispetto al collega greco ha chiuso meglio l'anno. Bartzokas, colpevole di un pessimo avvio di stagione con il Barça, merita comunque una statua per quello che ha fatto a Krasnodar. Tornando a Perasovic, il croato ha insegnato pallacanestro con il suo Baskonia per tutta la scorsa stagione. Ha portato una squadra con enormi limiti tecnici ad una Final Four, uscendo a testa alta contro il Fenerbahce di Obradovic. Con pochi elementi di rilievo è riuscito a stupire per tutto il 2015-'16, meritandosi un contratto faraonico all'Efes.

Luka Doncic (Real Madrid)
La sua esplosione è arrivata nel 2016, con la consacrazione nella stagione 2016-'17. In quella prima ci aveva deliziato, facendoci annusare il suo enorme potenziale. Nella stagione in corso continua a stupire settimana dopo settimana, giorno dopo giorno. Un giocatore di diciassette anni che gioca in EuroLega come se ne avesse il doppio, come fosse un veterano. In certi campi, contro certe squadre, la palla scotta per tutti ma non per un predestinato come lui. Non sente affatto il peso della maglia che indossa, neppure la pressione che - in Spagna - ci dicono essere asfissiante. Lui se ne frega di tutto e gioca da fenomeno, quale è. Stiamo assistendo ad un giocatore che farà la storia della pallacanestro europea e non solo, la NBA infatti sta già bussando alla sua porta. In conclusione, la cosa che colpisce di più è che in molte occasioni - durante gli ultimi possessi - è lui a prendersi il pallone più importante ed i suoi compagni glielo lasciano fare. Questo vuol dire che tutta la squadra (allenatore compreso), si fida ciecamente di lui. E ha 17 anni, lo ribadiamo.

Sergio Llull (Real Madrid)
Che fosse un campione lo sapevamo già da tempo, ma con l'addio di Sergio Rodriguez ce ne siamo resi conto ancora di più. Se a Madrid non sentono la mancanza de "El Chacho" è perché Llull sta facendo davvero qualcosa di fantascientifico. Classe pura, talento cristallino, gran personalità. A novembre è stato eletto MVP del mese, segnando 21.4 punti di media e 5.6 assist in 5 partite disputate. Mese magico perché contro il Panathinaikos ha fatto registrare il suo career-high in EuroLega (30 punti), per poi essere l'artefice principale dello storico massacro di Barcellona (20 punti e 7 assist), dove i catalani hanno subito una clamorosa sconfitta nel derby contro il Real (-39).

N.B. A scanso di equivoci, ci teniamo a motivare l'esclusione dalla top ten di giocatori illustri come Keith Langford e Malcolm Delaney. Il primo, ex Olimpia Milano, nonostante un finale di 2016 da sogno, resta fuori perché la scorsa stagione era in Eurocup. Quanto a Delaney, il motivo inverso. L'ex Bayern ha giocato (benissimo) in Eurolega nel 2015-'16 ma questo, a fronte del suo trasferimento in NBA in estate, non è stato abbastanza.

Top ten a cura di Alessandro Palermo,
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