Efficienza difensiva: l'eccellenza della corazzata San Antonio

Efficienza difensiva: l'eccellenza della corazzata San Antonio

(di Giovanni Rinaldi). La voce più importante nelle statistiche dopo le vittorie sono i punti subiti. Dopo il primo quarto di Regular Season NBA è ora di dare un'occhiata alle statistiche delle franchigie. Se c'è una cosa che è sempre stata certa in casa San Antonio Spurs è la difesa esperta ed affidabile, marchio di fabbrica di coach Popovich. Nelle venti partite disputate finora dalla squadra texana, di cui sedici vinte e solamente quattro perse, l'efficienza difensiva dei San Antonio Spurs su 100 possessi è pari a 92.2 punti subiti. I migliori della lega, seguiti dai Miami Heat distaccati a 95.6 punti.

In ultima posizione in questa statistica troviamo i New Orleans Pelicans, con una media di 108.7 punti subiti ogni 100 possessi. Una particolarità, i Golden State Warriors nella serie di venti partite vinte di fila ha subito 97 punti di media, sesta dietro Indiana Pacers, Chicago Bulls, Boston Celtics e i già citati Heat e Spurs. Il Net Rating, ovvero la differenza tra efficienza offensiva ed efficienza difensiva degli Spurs è di 10.2 punti, mentre quello di Golden State è di 16.7 punti. Evidentemente la franchigia di San Francisco, tranne qualche partita punto a punto o in rimonta come quella contro i Los Angeles Clippers, molla le redini della difesa dopo aver raggiunto vantaggi che superano abbondantemente la doppia cifra e cerca di gestire in maniera tranquilla il resto della partita tenendo tutto a debita distanza di sicurezza.

Indubbiamente non stupisce questo risultato da parte degli Spurs, che sono sempre stati una squadra dedita a un'eccellente difesa, basti ricordare altri campioni del passato che hanno indossato la maglia degli speroni, come Bruce Bowen o il colonnello David Robinson. Tutti specialisti difensivi. In questa direzione si è mossa la dirigenza Spurs in estate, assicurandosi le prestazioni di uno dei centri più dominanti della Western Conference, nonché sicuro erede nel sistema Spurs di Tim Duncan, ovvero LaMarcus Aldridge. Il nuovo centro contribuisce con 8.95 rimbalzi e 1.3 stoppate a partita. In più dalla panchina a rafforzare questo dominio sotto i ferri è arrivato il veterano David West, che ha rifiutato un rinnovo faraonico ad Indiana per firmare un contratto al minimo salariale a San Antonio pur di avere qualche speranza di vincere il titolo. Le sue statistiche gli stanno dando un buon motivo per aver voluto cambiare aria, con 3.5 rimbalzi e 0.4 stoppate a partita in 15 minuti di utilizzo entrando dalla panchina.

Non dimentichiamoci anche di Kawhi Leonard, che contribuisce un apporto fondamentale in difesa in 34.1 minuti di utilizzo a partita. La giovane stella di San Antonio apporta alla causa 7.5 rimbalzi, 1.8 palle rubate e 1.2 stoppate a partita. Ciò dimostra che Aldridge si è ben inserito nel sistema difensivo insieme a Duncan e Leonard, seppur sia uno Spurs da poco tempo. In attacco invece gli Spurs sono quinti per quanto riguarda i canestri assistiti, con il 63,5%. Primi in questa classifica sono i Golden State Warriors, con un mostruoso 69.4%, ovvero quasi il 70% dei punti segnati dai Warriors sono derivati da circolazione di palla e quindi derivano da assist. Gli Spurs sono secondi ai Warriors anche nel rapporto tra assist e turnover, con un indice AST/TO pari a 1.73 rispetto al 1.80 dei Warriors.

Questi risultati hanno dimostrato che in casa Spurs la sanno lunga dal punto di vista tattico, merito della cultura Spurs e di coach Pop che ha saputo tramandarla con il tempo in maniera sempre più efficace, migliorandola e perfezionandola fino a diventare un prerequisito D.O.C. indispensabile per il suo stile di gioco. Questo costante migliorarsi ha fatto si che Gregg Popovich fosse nominato nuovo allenatore di Team Usa dal 2017. L'eccellenza del basket a stelle e strisce affidato al vate difensivo per antonomasia, sempre passando da un unico denominatore: l'eccellenza raggiunta dai nero-argento negli anni.