Lega A - Marco Sodini commenta la vittoria canturina a Pistoia

Lega A - Marco Sodini commenta la vittoria canturina a Pistoia

La vittoria sul campo di Pistoia, la prima di sempre per la Pallacanestro Cantù, ha fatto dormire sonni tranquilli alla Red October di coach Marco Sodini, con il morale alle stelle dopo aver centrato la terza vittoria della stagione. I biancoblù escono dal “PalaCarrara” con i due punti in tasca (82-93 il finale), che diventano sei dopo le vittorie interne con Cremona e Trento. Per la formazione canturina si tratta del primo colpo esterno del campionato, dopo averci provato non poco nel turno precedente in casa della Scandone. E coach Sodini, nel post gara di The Flexx-Red October, fa proprio riferimento alla partita giocata in Campania: «Ad Avellino eravamo riusciti a competere per 38', con Pistoia siamo riusciti finalmente ad essere consistenti per tutti i 40 minuti. Quando gli avversari si sono riavvicinati pericolosamente – prosegue l’allenatore nativo di Viareggio - siamo stati bravi anche a reggere l’urto di un palazzetto caldissimo come il “PalaCarrara” e questo non è da tutti. E’ il segnale che il gruppo è forte e compatto».

Nel post gara il coach della Red October trova comunque il tempo per elogiare il suo collega Vincenzo Esposito, oltre a soffermarsi sulla battaglia a rimbalzo e sui dettagli che hanno fatto la differenza: «Complimenti a coach Esposito perché gioca un basket diverso, anche se spesso questo ti espone a dei rischi. Avevo chiesto di poter competere a rimbalzo e per lunghi tratti ci siamo riusciti, mettendo da parte un bel tesoretto. Quando vinciamo tiriamo meno da 3, abbiamo impegnato i giocatori interni e trovato penetrazioni, facilitando maggior percentuali dall'arco. La prova di Culpepper? Con questa aggressività mentale neppure io l'avevo mai visto». Dai complimenti a Randy Culpepper (36 punti), alle vicende extracampo, Sodini non si fa mancare nulla in conferenza stampa: «È una vittoria meritata, sarà importante per il nostro futuro. Spero che questo successo possa aprire nuovi scenari a chi sta fuori dal campo, in modo da risolvere le nostre problematiche e farci pensare soltanto a giocare».