Sardara "bisogna ammettere che un ciclo era finito, e che il nuovo con Sacchetti non ha funzionato"

Stefano Sardara è stato intervistato telefonicamente nel corso della trasmissione "Pick and roll" andata in onda su San Marino Tv. L'intervistatore ha ricordato che Romeo Sacchetti, due settimane fa, aveva ammesso che il suo gioco non era adatto all'Euroleague e non dava i risultati sperati trovando enormi difficoltà. La domanda a Sardara è stata se questo sia poi stato il motivo dell'esonero di Sacchetti.

"No, il ragionamento è molto più profondo e più ampio. Una società di basket non è differente da una società qualsiasi. Nel mese di giugno parlai della fine di un ciclo. Tempi non sospetti e a me hanno insegnato che le squadre si cambiano quando vincono, e noi abbiamo vinto tanto. Abbiamo iniziato un ciclo molto articolato che si chiama Dinamo.20 Iniziare un nuovo ciclo non necessita per forza di cambiare le persone, ma una verifica interna di tutte le persone che compongono lo staff.

Una valutazione che non tocca le capacità umane e professionali, che nel caso di Meo ringrazieremo per sempre di averci portato, è solo che a nostro modo di vedere in questo momento abbiamo bisogno di un differente progetto tecnico. Nel nuovo progetto la società ed io come manager dobbiamo agire in modo razionale, e forse la vittoria dello scudetto ci ha invece fatto agire in modo più romantico. E' probabile che se avesse vinto Reggio Emilia sarebbe stata una separazione più semplice.

Rimane che ho detto che il ciclo era finito prima di andare in campo contro la Grissin Bon in conferenza stampa. Poi con il nuovo progetto ci abbiamo provato ma non è andata. Non credo che la tifoseria si sia troppo stupita della cosa. Ammetto che managerialmente ho commesso un errore a fine stagione, avrei dovuto essere più razionale di quello che sono stato. Umanamente la mia coscienza sta un pochino meglio perchè se c'era un embrione di possibilità che questo ciclo potesse cominciare insieme l'ho provato anche se non ha funzionato".