Italbasket, Basile e l'argento 2004: "Ho rivisto la semifinale e realizzato cosa abbiamo fatto"

Gianluca Basile
Gianluca Basile
© foto di Ceretti/Ciamillo

L’edizione dei Giochi Olimpici di Atene 2004 è stata davvero memorabile per l’Italia, soprattutto per la squadra di pallacanestro maschile. In quella competizione, l’Italia conquistò la medaglia d’argento, salendo sul secondo gradino del podio nella finale con l'Argentina di Ginobili Fu un risultato straordinario e un vero trionfo per gli azzurri. Gianluca Basile è stato presente alla rievocazione fatta lunedì al Beste Hub di Prato con Dino Meneghin e lo staff dal team manager Claudio Silvestri, il mas saggiatore Sandro Galleani, gli assistenti Fabrizio Frates e Giovanni Piccin, poi i giocatori Radulovic, Basile, Galanda, Soragna, Marconato, Pozzecco, Righetti, Rombaldoni, Bulleri, Mian, Chiacig (unico assente Luca Garri e il commissario tecnico Carlo Recalcati); ma anche Abbio (protagonista nel 2003 all’incredibile bronzo Europeo), Lamma, Cittadini e Carraretto che dettero un contributo nelle qualificazioni. Le sue parole al Corriere dello Sport.

Il senso di una impresa. "Ho rivisto la semifinale contro la Lituania per la prima volta quando la Rai l'ha trasmessa per onorare la figura di Franco Lauro. Nonostante sapessi già il risultato sono rimasto attaccato alla tv con il dubbio che sarebbe finita con una nostra sconfitta. In quell'occasione ho realizzato cosa abbiamo fatto, ho capito perché tanta gente se la ricordi. Sul momento non capisci la portata di un evento del genere e neppure dopo, quando continui a giocare. Solo quando smetti e ti fermi comprendi pienamente il significato di certe imprese."

Una grande estate azzurra. "In effetti fu un'estate giocata benissimo, con tanti tornei amichevoli vinti, ma non potevamo certo immaginare di portare a casa una medaglia. Devo ammettere che siamo stati anche fortunati con gli incroci: aver preso Porto Rico nei quarti fu l'abbinamento migliore per noi, sarebbe stata molto più difficile con la Grecia padrona di casa. Pensate alla Spagna che vinse il girone da imbattuta e beccò gli statunitensi. Però è anche vero che quello era un gruppo solidissimo e convinto di poter fare bene, anche nel le difficoltà rimanevamo compatti. Penso soprattutto all'Europeo 2003, iniziato con una pesante sconfitta con la Francia e chiuso con la finale per il bronzo vinta proprio contro i transalpini."

Quel giorno di riposo mancato quanto può aver pesato. "Molto difficile dirlo, me lo chiedo spesso anch'io. Sicuramente Ginobili e compagni erano una signora squadra, alla qualità avevano aggiunto partita dopo partita una grande fiducia nei loro mezzi. Noi finimmo tardissimo la semifinale e io dovetti anche fare l'antidoping, mi misi a letto alle 2 di notte. Non ricordo nemmeno se dormissi ma sono quasi certo di non esserci riuscito, anche per ché in quei contesti l'adrenalina copre tutta la stanchezza."