Marzoli, nove mesi alla GIBA

Il punto del Presidente
Fonte: Ufficio Stampa GIBA
Alessandro Marzoli
Alessandro Marzoli

Presidente, a un giorno dai primi 9 mesi di mandato è già possibile fare un report?
«Direi di sì. Perché l’attività che abbiamo portato avanti è stata ampia e ha riguardato diversi aspetti del lavoro della GIBA. Dalle trattative per le nuove regole alle tutele dei giocatori, dal nuovo fondo per gli atleti dilettanti ai moduli contrattuali, dalle iniziative giuridiche e legali alla comunicazione, dagli incontri sui campi fino alle iniziative per il post carriera e a quelle di solidarietà, il nostro lavoro è stato davvero intenso».

Iniziamo dal web. Sito completamente ristrutturato e apertura di pagine su Facebook e Twitter. Per rispondere a quali esigenze?
«Il nuovo sito e l’utilizzo di Facebook e Twitter, ma anche di Whatsapp, ci permettono di raggiungere immediatamente i giocatori, sia per comunicare quello che stiamo facendo sia per ricevere segnalazioni, problemi, critiche e soprattutto idee. La partecipazione era uno dei punti fondamentali del nostro programma. La GIBA è dei giocatori e devono essere loro i protagonisti delle scelte. Ma siamo solo all’inizio: vogliamo più contributi dagli atleti e una presenza ancora maggiore. Chiediamo perciò a tutti di seguirci sul sito e sulle nostre pagine social».

Essere presenti dovunque c’è basket, dalla Nazionale alle summer league. Faticoso, ma soddisfacente?
«Non direi faticoso. Girare per i campi e vedere partite e allenamenti è molto interessante per chi ama il basket. Vogliamo essere sempre vicini a chi gioca, dalle competizioni internazionali alle partite delle minors, fino ai tornei estivi».

Avete aperto alla base mediante mailing-list, sondaggi, richieste consigli. I giocatori hanno voglia di farsi coinvolgere?
«C’è molto interesse nelle diverse attività che stiamo portando avanti e i feedback che riceviamo sono sempre di più.  In tanti credono, e dicono, che i giocatori sono solo bamboccioni viziati: non è vero. I giocatori hanno bisogno di essere raggiunti, coinvolti e ascoltati. Solo così aumenta la consapevolezza della propria responsabilità nelle scelte».

Il basket femminile e l’impegno di Raffaella Masciadri. Come va la GIBA “in rosa”?
«Siamo davvero contenti di aver allargato l’attività della GIBA alla pallacanestro femminile. La disponibilità e l’energia di Raffaella mi hanno colpito ed entusiasmato. Già dalla prossima stagione avremo delegate GIBA per ogni squadra e ciò sarà possibile grazie al suo impegno e a quello delle altre ragazze della Nazionale».

L’impegno verso i dilettanti. Passi concreti e ampi verso questa direzione?
«Con il passaggio della Legadue al dilettantismo e la crisi che ha colpito le serie minori, non potevamo non concentrare molti dei nostri sforzi sui giocatori dilettanti. Mario Boni, Jordan Losi, Anne-Marie Litt e tanti altri stanno impiegando tempo ed energie per tutelare i non professionisti ed in particolare i più deboli. Ed è bello che anche campioni della nazionale come Mancinelli, Poeta e Gigli si siano spesi per i diritti dei dilettanti».

L’importanza dell’iscrizione alla GIBA per fare fronte comune sempre più ampio e autorevole. Riscontri positivi?
«Abbiamo deciso di abbassare di oltre il 50% le quote di iscrizione per tutti i campionati non professionistici. E con il nuovo modulo allegato ai contratti di Gold, Silver e DNB sarà ancora più facile iscriversi all’Associazione giocatori. L’unione fa la forza: fino ad oggi i riscontri sono molto confortanti».

Il rapporto con la Federazione Italiana Pallacanestro?
«Il rapporto con la Federazione va costruito giorno per giorno e Cristiano Zanus Fortes, il nostro rappresentante in Consiglio Federale, è sempre presente. Ho trovato una grandissima disponibilità, da parte del Presidente Petrucci, nell’ascoltare la voce degli atleti e apprezziamo molto le sue parole a sostegno dei giocatori Italiani nella massima serie. Il nostro compito è però anche quello di segnalare le cose che non vanno e continueremo a farlo, anche a costo di far arrabbiare qualcuno. I giocatori e le giocatrici sono la componente più debole di tutto il movimento cestistico italiano e senza dubbio quella che sente su di sé, più di ogni altra, il peso della crisi economica che ha colpito il mondo dello sport e del basket in particolare. Nonostante questo, sta dimostrando un fortissimo senso di responsabilità e per me è un grande onore rappresentarla».

Il rapporto con la Lega di Serie A?
«Con il Presidente Renzi abbiamo posizioni diverse su alcuni temi. I nostri incontri durano sempre delle ore, ma devo dire che da parte dei club ho trovato grande disponibilità al confronto e al dialogo. Poi magari litigheremo, ma torneremo sempre a sederci allo stesso tavolo».

Il rapporto con la Lega Nazionale Pallacanestro?
«La nuova LNP è stata appena costituita e per mesi abbiamo lottato con la Presidentessa Bragaglio per ottenere alcune tutele che riteniamo fondamentali.  Grazie alla forza di volontà di tutti, abbiamo alla fine trovato un accordo soddisfacente, ma che è solo un punto di partenza su cui lavorare ancora tanto per il futuro. Credo che l’arrivo di Claudio Coldebella in LNP sia un valore aggiunto per tutto il movimento e stiamo già progettando alcune iniziative da realizzare in collaborazione».

Il rapporto con la Lega Basket Femminile?
«Con la Lega Basket Femminile non abbiamo ancora avuto un incontro, ma il Presidente, abruzzese come me, ha già garantito la massima disponibilità».

Esiste un confronto con altre associazioni di giocatori?
«Lavoriamo insieme ad associazioni di altri paesi europei ed extraeuropei e ad associazioni di sportivi, dai rugbysti ai giocatori di pallavolo. Con l’AIC – l’associazione dei calciatori – ad esempio, abbiamo aperto una collaborazione importante. Stimo molto il lavoro che portano avanti Damiano Tommasi, l’avvocato Calcagno e tutta l’Associazione Calciatori. Stanno dimostrando coraggio e determinazione, in questi giorni, sulle nuove regole per la Lega Pro».