Il nostro basket brinda a champagne...fatto col bicarbonato

In Euroleague avanza solo una brutta Milano che ora aggiungerà Daniel Hackett al proprio roster. Siena fuori dopo l'ultimo grande sforzo. Orta cercherà gloria in Eurocup. Ma quanto vale oggi il nostro basket in Europa?
Daniel Hackett
Daniel Hackett

Strasburg-EA7 non aveva nulla da dire e così è stato: questa è la sintesi di una partita totalmente inutile. Dimenticavo, Milano è stata battuta 76 a 67. La squadra si è presentata in modo dimesso e oggettivamente sia i titolari che le “seconde linee” sotto esame avrebbero dovuto avere un atteggiamento completamente diverso, per rispetto verso i tifosi e una società che sta facendo l'impossibile per allestire un roster in grado di arrivare in fondo alla competizione europea che si disputerà al Forum. Sembra infatti imminente l'arrivo di Daniel Hackett che renderà l'EA7 Armani una squadra completa in tutti i reparti.

Qualche giocatore aveva lasciato la testa a Milano e questo non è l'atteggiamento giusto per una formazione che ambisce a trionfare in Italia e a giocarsela in Europa. Vincere crea autostima e aiuta a formare la solidità mentale necessaria per acquisire credibilità verso gli avversari. L'innesto di DH dovrà essere aiutato dai compagni perché nessuno è in grado di vincere da solo. Sicuramente DH è il giocatore più determinante in questo momento in Italia, l'unico in grado di garantire regia, punti, assist, falli subiti e forza fisica difensiva.

Gli importanti investimenti di Giorgio Armani devono essere monetizzati: la squadra non può più sbagliare. Per passare il turno ed accedere ai quarti bisogna rendere inespugnabile il proprio campo e vincere qualche partita esterna: questo è il processo di crescita di una squadra con le “giuste” ambizioni di gloria. Non mitizzare il passato ma vivere il presente è la giusta ricetta per attirare nuovi supporter. Il tutto esaurito con Madrid non deve essere un fatto sporadico; spesso, e non è solo un modo di dire, il pubblico è il vero sesto uomo in grado di capovolgere sfide che sembrano impossibili.

Un piccolo pensiero per i tifosi di Siena: godetevi i successi passati, ma adesso rimboccatevi le maniche per sostenere un gruppo che fino alla fine ha cercato di raggiungere le Top 16.

L'immagine più suggestiva dell'Euroleague è sicuramente il pianto di commiato dalla Mens Sana di Hackett, in diretta televisiva. Il suo sacrificio, forse, potrà salvare il destino di un club che si trova in gravissima difficoltà finanziaria ed a rischio fallimento.

Milano ha il dovere di giocare al meglio questa fase di Euroleague perché il movimento ha bisogno di un sogno e di ritrovare credibilità a livello europeo. Auguriamoci di poter scrivere qualcosa di eccezionale...ripensando alle vittorie, contro ogni pronostico, dell'Olympiacos.

Il girone di Top 16 presenta team di spessore e di grande esperienza europea: Fenerbahce, Olympiacos, Laboral Kutxa, Barcelona, Malaga, Anadolu Efes, Panathinaikos.

Tre spagnole, due greche e due turche: siamo ancora sicuri che il nostro movimento sia all'avanguardia in Europa? Stiamo forse, come gli struzzi, mettendo la testa sotto la sabbia? La Pallacanestro italiana deve recuperare posizioni nel ranking europeo di club per avere considerazione a livello di nazionale. Nel momento di valutare le Wild Card per i Mondiali quale peso potremmo esibire presso la Federazione internazionale? Il nostro campionato scricchiola e praticamente ogni giorno le squadre denunciano mancanza di risorse per finire la stagione. Negli anni '80/'90 eravamo il primo campionato d'Europa, adesso dobbiamo rassegnarci ad essere una nazione di seconda fascia. Non abbiamo stadi adeguati, l'audience in televisione è minima, i media nutrono poco interesse per la palla a spicchi, le proprietà, al di là di qualche eccezione, sono deboli finanziariamente e per di più non abbiamo un progetto credibile di sviluppo. Se non vogliamo vedere relegato il basket tra gli sport minori è giunto il momento di ridiscutere le strategie di comunicazione e di marketing di un prodotto che è stato gestito malissimo. Possiamo continuare ad essere autoreferenziali e a non guardare al di là del nostro naso, ma questa è la cruda realtà. La NBA è avulsa dal nostro sistema sportivo ed economico, adeguiamoci alla nostra realtà europea. Rivedere la legge sul professionismo è una priorità imprescindibile come quella di ritornare a vivai strutturati capaci di creare atleti di primo livello; limitiamo l'arrivo di giocatori “truccati” e ritorniamo a puntare sui nostri giovani. Quest'estate abbiamo vinto un meraviglioso Campionato Europeo Under 20: quanti di questi virgulti stanno giocando stabilmente in serie A? Se vogliamo salvare la Pallacanestro italiana dall'oblio Federazione e Lega devono prendere immediatamente decisioni drastiche, altrimenti il finale tragico del nostro romanzo è già scritto.

 

P.S. Buon Natale e Auguri di un meraviglioso 2014 a tutti i gli amanti della pallacanestro che tifano per il bel gioco.

 

Carlo Fabbricatore