Urania Milano: contro Treviglio l’arte dell’arrangiarsi affila un’arma in più

06.02.2023 11:40 di  Paolo Corio  Twitter:    vedi letture
Urania Milano: contro Treviglio l’arte dell’arrangiarsi affila un’arma in più
© foto di Savino Paolella

Questa volta non sono i fischi arbitrali ma gli acciacchi a ridurre il roster dell’Urania Milano, che al Palalido (presente in prima fila coach Dan Peterson con la moglie Laura) si arrende onorevolmente a Treviglio per 72-84.

Con Montano e Pullazi costretti a tenersi la tuta, a coach Villa non rimane allora che aprire di nuovo le rotazioni ai giovanissimi (17’ per Cavallero, 14’ per Valsecchi, 2’ per Pezzola, con Marra out per febbre) e gettare sul parquet una massiccia dose di difesa a zona che paga pesantemente dazio al talento di Clark e Marini (26 a testa, con 6/8 da oltre l’arco per l’americano), ma che di fatto tiene anche a lungo in partita i Wildcats.

Dopo il vantaggio dell’intervallo (36-35), l’Urania raggiunge anche il +6 nel terzo quarto grazie soprattutto alle giocate di Potts (20, anche se con 7/15 dal campo) e di Amato (17, più 6 assist), prima di andare incontro a un blackout offensivo per lo 0/10 (da 51-47 a 51-57) che consegna di fatto l’inerzia della partita al Gruppo Mascio, costretto quasi subito a fare a meno di Brian Sacchetti per un infortunio al mignolo.

Con Ebeling ed Hill in doppia cifra (rispettivamente 11 e 13 punti) e con un Piunti singolarmente più efficace da oltre l’arco (9, con 2/4 nelle triple), ma con tutti e tre sormontati nel colorato dai lunghi di Treviglio (49 a 28 i rimbalzi per gli ospiti, con 10 di Lombardi), l’Urania si guadagna comunque l’onore delle armi e dopo la vittoria su Agrigento conferma di avere poche rivali nell’arte dell’arrangiarsi, ovvero del giocare con chi c’è dando del filo da torcere anche ad avversarie decisamente superiori per ambizioni e roster (10 seniores in quello di Treviglio, con coach Finelli che a fine match ringrazia la proprietà per la terza “luxury tax” pagata in stagione).

A fine partita coach Villa dichiara che quella zona forzatamente provata in settimana e largamente usata nei 40’ l’ha riportato indietro nel tempo agli anni delle giovanili: un ritorno al passato che l’allenatore dei Wildcats si augura non sia però anche un ritorno al futuro, nel senso di poter contare di nuovo su tutti i suoi giocatori più esperti il prima possibile per evitare nuovi ricorsi a tali soluzioni estreme.

In attesa che le terapie facciano effetto (con il recupero di Montano che pare più complesso di quello di Pullazi), l’Urania sta comunque affinando un’arma in più per quando la corsa ai playoff renderà ogni partita ancora più tosta e quindi più soggetta a complicate situazioni falli: avere quei ragazzi in fondo alla panchina pronti a saltarne fuori con più fiducia nei propri mezzi e di conseguenza meno incertezze. Mentre coach Villa risponde a precisa domanda dichiarando di non averne nemmeno un po’ a utilizzarli:«Si allenano con noi da anni e, se serve, non ho davvero alcun timore a metterli in campo». Un definitivo “abili e arruolati” che a nostro giudizio potrebbe rivelarsi anche decisivo in future occasioni. (Paolo Corio)