LBA - Olimpia Milano: quale futuro per Stefano Tonut?

Apparso brillante e in buona forma nel quintetto base della Nazionale italiana nelle due amichevoli/test del torneo Acropolis, Stefano Tonut ci lascia interdetti per la parabola negativa che ha registrato nel suo primo anno all'Olimpia Milano e per le prospettive altrettanto negative che incombono sul secondo anno di contratto. I numeri, purtroppo, non mentono.
Nelle 25 volte che è sceso in campo quest'anno in serie A Tonut ha tenuto una media punti segnati di 4,8, la sua seconda peggior prestazione dietro la quale c'è solo il suo primo anno in serie A con la maglia della Reyer (3,8 in 29 partite nel 2015-16). Nell'ultima stagione orogranata 2021-22 la media era stata di 14,0 in 25 partite.
Per Stefano la media minuti giocati è crollata a 17,8 contro i 30,0 della stagione precedente. Anche qui il numero peggiore risale al suo primo anno di serie A (12,8 ma saliti a 21,8 nei playoff 2015-16). Minutaggio e prestazione balistica sono crollati addirittura negli ultimi playoff, tanto che nella serie finale contro la Virtus Bologna ha messo insieme 16 minuti e 4 punti in totale.
Se non stessimo parlando di un giocatore capace di essere determinante o quasi nei due titoli vinti con la Reyer Venezia (2016-17; 2018-19) potremmo paragonare il suo passaggio a Milano alla stregua di quello di un Alviti o di un Baldasso. Con l'ultima campagna acquisti sembra che le cose volgano ancora di più al peggio per vederlo in campo almeno nel campionato italiano.
Se davvero Messina troverà il sistema di far giocare Shields guardia e Mirotic da ala piccola, dietro a Baron e Hall nelle gerarchie della squadra di spazio ne rimarrà poco. Anche tra gli italiani: Giordano Bortolani è una guardia, Diego Flaccadori ha dimostrato a Trento di potersi interfacciare nelle posizioni 1 e 2 con un secondo playmaker. E i due ultimi arrivati non saranno certo venuti per scaldare la panchina.