Umberto Gandini: «Serie A sempre più competitiva. Sugli impianti qualche segnale c'è»

Il Presidente della Lega Basket Serie A Umberto Gandini è stato intervistato in esclusiva da SportMediaset, trattando diversi temi che riguardano campo ed extra-campo, ragionando anche sul momento di salute del basket italiano e sui progetti targati LBA.
Di seguito l'intervista integrale.
Il bilancio di una stagione regolare dove è ulteriormente aumentata la competitività come dimostra il piazzamento dei campioni d’Italia di Milano che hanno chiuso al quinto posto e le due neo-promosse Trieste e Trapani a conquistare i playoff, con quest’ultima che sarà una delle protagoniste di queste semifinali.
“È un trend che abbiamo da tre anni a questa parte, ma che cambia soprattutto per il fatto che le squadre che vincono l'A2 e che salgono in Serie A (la prima è stata Tortona qualche anno fa) hanno motivazioni e budget significativi, con delle visioni di pallacanestro molto adatte all'atmosfera della Serie A. Non salgono con il rischio della retrocessione e il caso di quest'anno di Trapani e Trieste, entrambe qualificate per i play-off, con Trapani già in semifinale e Trieste che ha portato a Gara 4 Brescia, sono sicuramente degli esempi importanti. E poi, nella stagione delle grandi, pesa l'Eurolega, pesa il doppio impegno nelle coppe. Abbiamo avuto una stagione in cui Trento vince la Coppa Italia con grande merito e si gioca una serie complessa contro Milano, abbiamo visto le difficoltà di Bologna contro Venezia. Venezia, classificata ottava in un play-off dove è rimasta fuori per pochi punti Tortona, Sassari anche che non è riuscita a rientrare in questo gioco. Sicuramente la qualità che le squadre stanno mettendo in campo da qualche stagione a questa parte porta ad avere sempre più competitività nel campionato”.
Il dato di pubblico si conferma stabile sulle 4mila presenze, con una percentuale di riempimento dei palazzetti complessiva oltre il 75% e quattro società che registrano un dato superiore al 90%. Resta il problema di adeguare gli impianti della Serie A a questa crescita.
“Abbiamo sicuramente beneficiato dell'onda post-Covid, dove c'è stato un recupero della voglia di stare insieme, di vivere le esperienze degli eventi dal vivo e lo sport, in particolare con il calcio e il basket, lo ha dimostrato. La pallavolo anche. Noi abbiamo costruito su questa voglia di condividere la distribuzione dei nostri contenuti, l'allargamento della base, un linguaggio per portare sempre più giovani generazioni a seguire la pallacanestro e su questo ci hanno seguito le società. Ora abbiamo un tema di capienze: in alcune città il tutto esaurito è arrivato quasi sempre. Mi viene in mente Trento, mi viene in mente Varese. I numeri di Milano, Bologna e Trapani sono stati eccezionali. Trieste, che ha dovuto anche giocare due volte in campo neutro. Sono tutti segnali che portano a riflettere sul tema dell’impiantistica. Non soltanto sugli stadi, che sono ovviamente importanti e che sono sicuramente la parte più preponderante anche a livello di comunicazione, ma anche sugli impianti al coperto. Venezia sta lavorando su un palazzo che sarà pronto l'estate prossima. Tortona inaugurerà il nuovo palazzo a settembre. Cantù, che sta giocando per essere promossa in Serie A, ha un palazzo che dovrebbe essere pronto per la stagione 2026-27. Qualche segnale c'è. Ci auguriamo che a questo punto, quando si tratterà di ragionare su provvedimenti legislativi per gli stadi, si lavori anche sugli impianti al coperto”.
Secondo la ricerca Sponsor Value di StageUp e Ipsos, dal maggio 2022 al novembre 2024 il bacino degli interessati al campionato di Serie A di basket è cresciuto di quasi 2 milioni di persone, passando da 14.882.000 a 16.686.000 (+12%). Come LBA e i club della Serie A hanno lavorato per produrre questo aumento di interesse?
“È stato un lavoro di concerto. Noi abbiamo fatto un piano strategico quattro anni fa: abbiamo seguito le linee guida di questo piano che ci hanno portato principalmente ad aumentare la diffusione di immagini, di video, di contenuti sui social e di cambiare il linguaggio per renderlo sempre più attraente per le giovani generazioni che, come sappiamo, hanno una soglia di interesse e di attenzione molto bassa rispetto al passato. Abbiamo cercato di continuare a produrre. Le società ci hanno seguito, abbiamo fatto dei prodotti importanti a livello di contenuti, lavorando anche con influencer, lavorando con le community. Questo percorso ci ha portato a essere premiati. Non solo nell'incremento della base degli appassionati, che poi evidentemente vanno declinate negli appassionati simpatizzanti e negli avid fans che vanno invece a vedere le partite dal vivo, ma anche, in linea generale, con gli eventi della Lega, che siano le Final Eight o la Supercoppa che hanno avuto nel corso degli ultimi anni anche dei buoni risultati di pubblico”.
La Supercoppa all’Unipol Forum di Milano il 27 e 28 settembre conferma come LBA punti sui grandi impianti per i propri eventi. Per la Final Eight di Coppa Italia si va verso una conferma di Torino per la quarta edizione di fila?
“Il lavoro fatto dalla Lega ha portato ad avere questa necessità di dover andare in impianti importanti. L'anno scorso la Supercoppa a Bologna ha fatto 15mila persone in due serate. A Torino siamo arrivati a 46mila persone. Per quanto riguarda la Final Eight 2025-26 parliamo con la Regione Piemonte, il Comune di Torino, la Camera di commercio di Torino. Stiamo ragionando sull’estendere la nostra relazione con loro ancora per un anno e mi auguro che prima della fine di giugno si possa annunciare l'accordo per il 2026. Poi, come dicevo, ci saranno nuovi impianti e quindi la possibilità di andare magari in altre città, in altre regioni, per continuare a diffondere il nostro sport. La Supercoppa al Forum è un segnale di conferma dell'importanza degli eventi di Lega Basket. Lavoreremo su tre giorni, ci saranno anche gli Awards di LBA con la premiazione di tutti i giocatori. Pensiamo a qualche cosa che possa essere anche un Festival della pallacanestro italiana, speriamo di essere premiati”.
Anche quest’anno come LBA avete organizzato la Next Gen Cup, la manifestazione che vede protagoniste le formazioni Under 19 della Serie A e da cui stanno uscendo talenti che speriamo di vedere protagonisti in Azzurro: pensiamo ad esempio ai tre giovani talenti dell’Olimpia, Suigo, Lonati e Garavaglia che hanno trascinato Milano al titolo e che sono stati protagonisti nell’ultimo fine settimana anche della finale della Next Gen di EuroLeague.
“Siamo molto contenti dello sviluppo della Next Gen perché il sistema che c'è a livello di Federazione con i campionati di eccellenza non dà la certezza che le squadre di Serie A con i loro settori giovanili si confrontino regolarmente. E allora, all'interno della Lega, abbiamo pensato di istituzionalizzare questo e sicuramente nel corso degli anni questo progetto è cresciuto. Il passaggio dal settore giovanile alla prima squadra è ancora un salto molto elevato, ma direi che la Next Gen almeno aiuta a ridurre un po’ questo gap perché permette un confronto continuo. Adesso avremo anche una novità, che sicuramente comporterà qualche rivoluzione, che è quella relativa all'opportunità di andare a giocare nei college americani. Lonati è uno di questi giocatori, per Suigo se ne parlerò eventualmente l'anno prossimo, Dame Sarr è andato da Barcellona a Duke. Insomma, ci sono sicuramente delle strade di sviluppo e di formazione diverse, ma la vetrina migliore che noi abbiamo per i nostri talenti resta la Next Gen”.
A proposito di talenti, le sue previsioni sul cammino azzurro ai prossimi Europei con il girone che si giocherà a Limassol in Cipro con avversarie Grecia, Spagna, Georgia, Bosnia Erzegovina e Cipro. La crescita del movimento passa anche dai risultati della Nazionale.
“Assolutamente sì, e questo è un tema ricorrente. Noi siamo un Paese di grandi tifosi e non necessariamente legati a uno sport particolare, ma legati alla maglia azzurra. Leggevo recentemente un articolo di Aldo Grasso che parlava dell'effetto America's Cup, quando improvvisamente tutti gli italiani stavano alzati di notte a vedere le regate. Siamo sempre stati un Paese di navigatori e poeti. Poi l’abbiamo visto nel tennis, lo abbiamo visto nella pallavolo, lo vediamo nella pallanuoto quando ci sono le Olimpiadi. Insomma, tutte le volte che c'è un italiano o una squadra italiana che lotta per il vertice, la nazione si risveglia. Ci auguriamo e auguriamo alla Federbasket e agli Azzurri di vivere questa esperienza nell'Europeo. Non sarà semplice. Ci auguriamo che l'Italia faccia un grande risultato”.