LBA - Trieste, parla Mario Ghiacci "Questo gruppo merita fiducia"

LBA - Trieste, parla Mario Ghiacci "Questo gruppo merita fiducia"

Mario Ghiacci, presidente della Pallacanestro Trieste, fa il punto della situazione del campionato della sua squadra, che ha brillantemente superato un inizio pessimo con quattro sconfitte, per essere oggi fuori dalla zona retrocessione, sulle pagine del Il Piccolo.

Crederci. "Ha pagato la coerenza. Mi spiego, e per farlo devo prenderla un po' alla lontana: la nostra società ha tenuto la barra dritta, abbiamo creduto nelle nostre scelte. Abbiamo dovuto affrontare alcune situazioni: un calendario terribile perchè ci ha proposto subito le rivali più forti, l'infortunio di Lever che ha indebolito il reparto lunghi, inoltre abbiamo allestito un roster compatibile con risorse penalizzate in quanto la gestione dell'impianto comporta costi."

Le scelte: il coach. "Da quando si è deciso di non proseguire il rapporto con Franco Ciani non abbiamo avuto alcun dubbio nell'affidare la squadra a Marco Legovich. Una decisione presa dopo averlo testato in questi anni, abbiamo seguito la sua crescita, il suo modo di lavorare. Proprio per questo motivo dopo la partenza complicata da quattro sconfitte abbiamo voluto eliminare qualsiasi chiacchiera sulla panchina confermando più che mai la nostra scelta."

Le scelte: Bartley. "Non è stato un colpo di fortuna. O, meglio: sapevamo che era buono ma non potevamo sapere come si sarebbe ambientato nel campionato italiano."

E ancora. "Bartley certamente ma aggiungo anche Pacher. Ha faticato ad adattarsi alla serie A dopo una lunga esperienza in A2. Ha ottime caratteristiche che vanno completate con gli altri lunghi in organico. Non dimentichiamo che l'infortunio di Lever non ha rappresentato un problema solo per le partite. La sua assenza l'abbiamo accusata in allenamento perchè un conto è lavorare con 4 lunghi e uno chiedendo a Deangeli, che ha una disponibilità totale e ci dà tutto, di adattarsi. Pacher è cresciuto nelle ultime settimane e ha dimsotrato ciò che sapevamo: l'avvio stentato non aveva motivazioni tecniche ma di adattamento."

Fiducia nel gruppo. "Non abbiamo la presunzione di pensare di aver costruito una super squadra. Non lo potevamo fare. Abbiamo scelto uomini con valori tali da poter funzionare insieme. Prendete Bossi. A Reggio Emilia ha giocato cinque minuti ma di grande qualità. Ed è stato utile anche lui per il successo. Questo è un gruppo molto sano. Non significa che siamo fermi. Quando abbiamo individuato la possibilità di alzare il livello tecnico della squadra inserendo Ruzzier lo abbiamo fatto."

La proprietà USA. "Mi rendo conto di ripetermi. Stiamo andando avanti ma i tempi non li dettiamo noi, cedere un'azienda non succede dalla sera alla mattina e anche nello sport chi investe prima fa controlli approfonditi. A noi sta bene, siamo sereni."