Bologna - Douglas Roberts: «Qui è più dura che in Nba»

Fonte: Corriere di Bologna
Bologna - Douglas Roberts: «Qui è più dura che in Nba»

«La Nba non scappa, ho sempre voluto visitare un Paese come l'Italia e quando si è concretizzata l'offerta della Virtus l'ho presa al volo». Chris Douglas-Roberts sembra un americano sui generis, in squadra ha già conquistato tutti con il lavoro e la disponibilità e Claudio Sabatini se lo coccola al Centro Nova durante una delle iniziative settimanali in collaborazione con Igd. «Non è solo un grande giocatore, ma anche un personaggio fantastico — dice il patron virtussino —. Solitamente i giocatori Nba sono un po' snob, ci impiegano due-tre mesi ad ambientarsi, lui lo ha fatto immediatamente». A Bologna si trova a meraviglia, tanto che ha deciso di fare nascere qui, il 13 dicembre, la sua primogenita Zé Alexandria.
Appassionato di moda, l'Italia da questo punto di vista soddisfa ogni suo desiderio: «Sono stato a Firenze nel giorno di riposo, ho fatto shopping in splendide boutique, ma il mio unico hobby è il basket. Quando non mi alleno guardo dei video e cerco di limare i miei difetti dai grandi del passato e del presente. Un paio di sere fa ho visto delle immagini di Drazen Petrovic, ma guardo anche Jordan, Bryant, Durant e Ginobili».
L'argentino è uno dei suoi atleti preferiti e l'aver saputo che in passato aveva giocato in Virtus ha avuto un po' di peso nella scelta di venire a Bologna: «Avevo due offerte da squadre straniere, ma volevo l'Italia e ho scoperto che questa è una società di grande tradizione e storia, nella quale ha giocato anche Manu, uno dei miei avversari preferiti». Non è detto che, se il lockout dovesse proseguire a lungo, non se lo ritrovi in squadra: «Kobe o Manu? Non spetta a me scegliere, sono giocatori già affermati mentre io sono un giovane che ha tanto da imparare da loro». Qualche legame con Bologna lo aveva già nella sua squadra dell'anno scorso, i Milwaukee Bucks dove ha giocato con Boykins e Delfino: «Earl mi ha parlato benissimo della sua esperienza alla Virtus, Carlos mi ha detto solo cose positive di Bologna e mi hanno incoraggiato ad accettare l'offerta». Il suo adattamento a un basket completamente diverso da quello a cui era stato abituato nei quattro anni di college e nei tre di Nba prosegue spedito: «Tutti pensano che nella Nba il gioco sia fisico, ma qui lo è di più e gli arbitri lasciano correre molto. Senza i tre secondi difensivi le aree sono molto più intasate, quindi dovrò usare di più il mio tiro in sospensione, ma non smetterò certo di attaccare il ferro. Domenica sfida Nba con Gallinari? Non vedo l'ora di incontrarlo, ci conosciamo da quando lui era ai Knicks e io ai Nets».
Intanto, Bryant e un'altra dozzina di star Nba prenderanno parte a un tour mondiale fra il 30 ottobre e il 9 novembre. «Le nostre proposte per tre esibizioni sono ancora sul tavolo — spiega Sabatini —. Se il 13 novembre vorrà accettarle, ci basteranno tre giorni a mettere in piedi gli eventi. Avevamo già la disponibilità degli impianti di Roma, Milano e Torino oltre a Bologna».

Luca Aquino