NBA - Dopo 12 anni, Golden State vale 10 volte il prezzo pagato da Lacob

NBA - Dopo 12 anni, Golden State vale 10 volte il prezzo pagato da Lacob
© foto di nba.com

Nel luglio del 2010 Joe Lacob, socio di minoranza dei Boston Celtics, e Peter Guber, presidente della società Mandalay Entertainment, gruppo impegnato nel mercato multimediale (cinema, televisivo... e legato al mondo dello sport, soprattutto baseball) avevano acquistato i Gloden State Warriors sborsando una cifra, ritenuta folle, di 450 milioni di dollari.

Per aggiudicarsi la franchigia della Bay Area, avevano stracciato l'offerta di 315 milioni di dollari fatta dall'onnipotente Larry Ellison, presidente di Oracle e sesto uomo più ricco del mondo. Un'operazione molto ardita, come era stato detto al tempo, rivelatasi lungimirante.

Nei giorni scorsi Lacob è stato criticato perché le previsioni degli analisti NBA sul costo del monte stipendi spiegano che, con il maxi contratto di Jordan Poole in arrivo, il costo del roster salirà all'astronomica cifra di 506 milioni, di cui 300 di luxury tax. E i primi critici sono proprio gli altri owners (nome con cui si indicano i proprietari delle franchigie NBA).

Quello che si deve considerare è la crescita di Golden State dal 2010 a oggi. In 12 anni è stata semplicemente stratosferica sia dal punto di vista sportivo che finanziario. 

Una  grande lavoro che il team di Joe Lacob e Peter Guber ha svolto dietro le quinte, supportandolo con nomi di prima fila come Steve Kerr, Stephen Curry, Klay Thompson, Draymond Green e Andre Iguodala tutti dotati di quattro anelli da campione ciascuno grazie a quattro campionati NBA vinti (2015, 2017, 2018 e 2022).

Quei successi si sono riflessi nel valore del marchio, che è cresciuto in modo quasi esponenziale su questo percorso di successo. I Warriors hanno aumentato il loro patrimonio netto in questo periodo dai 450 milioni pagati nel 2010 a 5,6 miliardi attuali. Follia? Lucidità.