Varese, a Venezia è sfida nella sfida per provare a risorgere

Pozzecco e Recalcati per la prima volta contro da allenatori. Uno dei tanti temi della trasferta biancorossa
01.11.2014 08:00 di  Paolo Zerbi   vedi letture
Varese, a Venezia è sfida nella sfida per provare a risorgere

Venezia e Varese, entrambe alla ricerca di riscatto. Una per capire se potrà veramente essere grande, l'altra per capire veramente le proprie potenzialità. Venezia-Varese, ma anche Recalcati contro Pozzecco. L'emozione di vedere il "Poz" al fianco del suo mentore, di chi ha saputo capirlo, di chi ha saputo fargli vincere qualcosa (lo scudetto e la medaglia d'argento olimpica). In campo poi, dove vincerla? Approfittare del momento di difficoltà del play Julyan Stone è il primo dogma. Perché Michele Ruzzier ha dimostrato di essere sì giocatore di prospettiva, ma se Robinson saprà fare il Robinson… Riscatto, insomma, perché quel libero del possibile +4 di sette giorni fa è ancora lì che grida vendetta. Poi Yakhouba Diawara, che al Taliercio ci torna da ex non troppo rimpianto (a Venezia non passò certo una stagione esaltante): 26.3 punti con oltre il 40% da 3, 6 rimbalzi e 3.7 assist di media a partita. Quando i numeri spiegano meglio di tante parole, l'esperienza di Ress per limitare lo strapotere del francese? Non per tanti minuti, perché i muscoli dell'ala biancorossa sono un fattore da tenere in considerazione. A proposito di ex… Phil Goss, numeri "normali" ma già volontà da leader nella nuova realtà lagunare. Attenzione poi alla battaglia sotto canestro: i centimetri del duo Moore-Ortner indigesti per Ed Daniel, specie se il lungo ex Pistoia è quello visto nell'ultima partita contro Reggio. E il reparto ali: il "Poz" ritrova Callahan ma rischia seriamente di dover rinunciare a Kangur, il saldo del "dare-avere" non può essere uguale specie in un reparto in cui Venezia ha saputo trarre il massimo da Viggiano. Giocatori, sì, ma i riflettori sono tutti per quei due là fuori: così diversi eppure… il "Poz" ancora desideroso di spiegazioni da quella finale di Atene con l'Argentina. Il momento buono per il chiarimento? Magari pre o post partita, in quei quaranta minuti, invece, ne vedremo delle belle. In campo e fuori!