Chi vuole la Virtus Bologna alzi la mano?

28.09.2015 14:31 di  Davide Trebbi  Twitter:    vedi letture
Chi vuole la Virtus Bologna alzi la mano?

La Virtus post decennio Sabatiniano, non si è mai presentata all’inizio del campionato, senza far parlare di se. Prima le risoluzione tecniche, poi la penalizzazione senza sapere ancora il colpevole, ora questo chiaccheratissimo ribaltone.
Tutto per una piccata critica dell’ex presidente Renato Villalta sulla nuova divisa bianconera creata e pensata dall’ex amministratore delegato Alessandro Crovetti.

“Dateci un mese, un mese e mezzo pre provvedere” questo ha scatenato le turbolenti dimissioni del secondo.
Villalta era il presidente della Virtus, volto per cambiare la vecchia immagine quasi industriale e poco legata alle tradizioni di una società sportiva.

Crovetti invece era colui che stava creando la nuova struttura bianconera del nuovo millennio: massificando e alleggerendo l’organigramma tecnico.

C’è voluto un consiglio d’amministrazione per raccogliere le idee, e quello che è venuto fuori è ancor più sconvolgente da chi lo vede dall’esterno: con le dimissioni forzate anche dell’ex numero dieci.

Pietro Basciano come scritto precedentemente quindi si quintuplica, ma solo provvisoriamente perché comanda la Fondazione e lui ha già altri impegni.

Fondazione che aveva già pensato da tempo a questa soluzione “il mio nome girava da tempo” annunciando alla sua presentazione anche il possibile ingresso di un nuovo grosso socio.

La vera decisione però non la prendono in Fondazione, ma bensì la stessa Virtus Pallacanestro con un altro CDA il 6 ottobre, fondamentale per risolvere gli indugi sulle nuove cariche.

Quella Virtus che secondo i tifosi dovrebbe comandare sul serio e non lasciare alle Fondazioni, assistendo ad una sorta di “Trono di Spade” nella compagine bianconera.

Vogliono oltre che identificarsi in un logo grande piccolo o che sia, tifare persone in campo e fuori creando il famoso conclamato brand, non affondando in vicende extra-cestistiche.

Per fortuna domenica si gioca finalmente la prima partita di campionato, distogliendo l’interesse di questa corsa alla scrivania, dove chi l’ottiene avrà solo compiti precisi, non eccedendo.

Perché ogni società sportiva viene sempre valutata su i risultati sportivi e chi gli sta a cuore, non deve stare a guardare.