Serie C - Omnia Pavia, coach Celè prepara i play off provando schemi e giocatori diversi

Fonte: La Provincia Pavese
Serie C - Omnia Pavia, coach Celè prepara i play off provando schemi e giocatori diversi

La sconfitta di Vigevano rende la restante parte della regular season più tranquilla per la Omnia Winterass, che battendo Opera come era nelle previsioni, ha conquistato la matematica certezza di arrivate al secondo posto, visto che il primo è blindato dalla Edimes. «L’obiettivo di inizio campionato era arrivare ai play off nella miglior posizione possibile – spiega coach Marco Celè – chiudere al secondo posto direi che è un ottimo risultato e comunque la conseguenza di aver perso soltanto tre partite in tutta la stagione. Di solito con un tale basso numero di partite perse si arriva primi, ma quest’anno è andata così». Celè ha ora tre settimane davanti per pensare ai play off, per capire come si risolve l’affaire Cugini, sempre presente alle partite, nell’ultima in compagnia dell’amico Terry Sifford, e per studiare qualcosa di nuovo. «Bisogna valutare bene la questione Cugini – attacca Calè – come e quando si potrà sbloccare. Da valutare anche l’infortunio a Nicolas Pairone che ha preso una botta al ginocchio destro, che purtroppo si è girato. Dovrà fare gli esami per capire se è interessato il menisco e come intervenire. Sono tutte valutazioni che vanno effettuate prima di parlare di recupero. Non va dimenticato che non si possono tenere fermi un mese e mezzo e poi magari giocano i play off, che sono ogni tre giorni. Sicuramente nelle ultime tre partite non rischieremo nessuno giocatore se non siamo sicuri che sia fisicamente a posto». Il coach della Winterass a dire la verità già nella partita contro Opera ha provato qualcosa di nuovo in difesa. «Gli esperimenti sono iniziati – chiude Celè – abbiamo iniziato pensando a segnare più che a difendere a dire la verità, poi abbiamo cambiato registro e i milanesi non hanno più visto il canestro. Ho provato cose diverse dal solito, a partire dal fatto che per la prima volta ci siamo schierati a zona per 35’. Dopo i tiri liberi abbiano difeso con la uno/tre/uno, quindi la classica 2/3 per passare poi alla match up, in questo modo ho tenuto i miei giocatori sulla corda e li ho costretti a pensare a come stavamo difendendo. Tra l’altro hanno avuto molto spazio anche Gay e Campeggi, che hanno meritato». (m. sco.)