Pessina: «Tifosi di Milano un po' morbidi. Pianigiani? Scelta facile»

12.07.2017 10:41 di  Alessandro Palermo   vedi letture
Fonte: Basket Magazine
foto: museodelbasket-milano.it
foto: museodelbasket-milano.it
© foto di Davide Pessina

Di seguito pubblichiamo un piccolo estratto delle parole di Davide Pessina alla rivista Basket Magazine. L'ex Olimpia Milano, oggi apprezzabile commentatore per SKY, si è espresso sul tifo milanese e non solo.

Pessina ha indossato i mitici colori biancorossi dell'Olimpia per cinque stagioni, tra il 1988 ed il 1995, intervallate dal biennio alla Pallacanestro Cantù. Con "Le Scarpette Rosse" il lungo valdostano ha conquistato due trofei: lo scudetto nel 1989 e la Coppa Korac nel '93.

SUL PUBBLICO MILANESE
«All'Olimpia servirebbe un minimo di pazienza, anche se a Milano è dura chiederla. Però non parliamo di pressione per piacere. Ai miei tempi, se avessimo perso certe partite come le ha perse Milano, saremmo usciti sotto una valanga di insulti. Negli ultimi tempi il pubblico milanese mi è sembrato un po' morbido. Quando giocavo io nell'Olimpia, la pressione non era legata al risultato ma al bel gioco. E visto che prima c'era la squadra italiana più forte di tutti i tempi e forse d'Europa, mantenere quel livello era complicato, se non impossibile»

LA SCELTA PIANIGIANI
«Mi sembra una decisione presa per avere le spalle coperte, come a dire: "Prendo il più bravo così non mi possono dire nulla". Pianigiani è uno che in Italia ha vinto tantissimo e ha anche allenato la Nazionale. Tutto dipende come vanno i primi due mesi, perché se va bene diventa il nuovo Peterson. Questo è anche il bello dello sport, riuscire a conquistarsi i tifosi grazie ai risultati ed al duro lavoro».

Il resto dell'intervista lo trovate sul numero di luglio di Basket Magazine, mensile cartaceo diretto da Mario Arceri, con Fabrizio Pungetti vice direttore e coordinatore. Nell'inchiesta su Milano troverete anche gli interventi di Vittorio Gallinari (altro grande ex biancorosso) e di Werther Pedrazzi, giornalista de "Il Corriere della Sera".

ALESSANDRO PALERMO