Datome e il Media Day dei Detroit Pistons

Datome e il Media Day dei Detroit Pistons

"Voglio migliorare forza e rapidità - racconta Gigi Datome impegnato in una chat con tifosi dei Pistons - e voglio dare il mio contributo alla squadra. Qui c'è tanta fiducia, siamo un buon team". Intorno a Stan Van Gundy, coach e presidente delle Basketball Operations, si è sreato un entusiasmo nuovo, necessario dopo le delusioni della passata stagione che era cominciata con troppa baldanza, per i risultati poi espressi sul campo.

Van Gundy ha organizzato sessioni di allenamento volontarie per il roster durante tutto il mese di settembre, ricevendo dai suoi ragazzi la massima adesione. "E' bello vedere i ragazzi lavorare a settembre. Quello che ha lavorato di più è senza dubbio Jonas Jerebko. Ogni giocatore vuole essere il leader" e qui la stoccata di Van Gundy a problemi di spogliatoio nel 2013-14 che erano costati il posto a Maurice Cheeks, coach licenziato nel mese di febbraio, avvertendo che "bisogna sacrificarsi per far funzionare la squadra e bisogna mantenerla al primo posto tra le priorità".

Brandon Jennings ha lavorato con l'assistente Tim Hardaway, uno dei più forti playmaker della sua epoca, sulla difesa e sul tiro. Ha onestamente riconosciuto l'ultima stagione essere la peggiore della sua carrier anche se impreziosita daun record di career high per assist (7,6): "Avuto ogni tipo di problemi. Mascella fratturata, perdere peso, non essere in grado di giocare la preseason, partite saltate. Difficoltà quindi a entrare in un ritmo, poi Mo Cheeks è stato licenziato e sono giù di nuovo. E' proprio la peggiore stagione di sempre, un ottovolante."

Per i Pistons è il momento di ritornare ai playoffs, da cui mancano da troppo tempo, dal 2009. Van Gundy è arrivato proprio per fare questo.