L'Assigeco accarezza il "sogno proibito": «Difesa e si può fare»

STASERA (ORE 21) LA SERIE DI FINALE PLAY OFF CONTRO MANTOVA SI SPOSTA AL "CAMPUS". Andrea Zanchi cura i dettagli:«Il fattore campo conta fino a un certo punto, diventa importante sapere cosa non fare»
11.06.2014 08:46 di  Luca Mallamaci   vedi letture
Fonte: Il Cittadino di Lodi
Chiumenti va di corsa
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CODOGNO Il gran caldo che grava sul "Campus" è solo un velo meteorologico che avvolge la quiete prima della tempesta di emozioni pronta a scatenarsi questa sera in occasione della palla a due (ore 21) di gara-3 della finale play off tra Assigeco e Mantova. Chiuso in parità (1-1) il doppio confronto al "PalaBam", estrema sintesi di grande equilibrio e agonismo, la sfida si sposta nel Lodigiano per altre due partite, oggi e venerdì, che si preannunciano altrettanto intense e appassionanti.

Non potrebbe essere altrimenti, per ragioni squisitamente tattiche e per via del talento dei protagonisti: c'è davvero del gran basket in questa finale promozione per la Gold. «Pur nell'ambito di caratteristiche differenti c'è grande equivalenza fra noi e Mantova per i valori espressi sul parquet - sottolinea Andrea Zanchi, coach dell'Assigeco -. Loro con Clemente e Jefferson sfruttano la grande fisicità a rimbalzo per scatenarsi in contropiede; noi puntiamo sulla fase difensiva per portarli a giocare con criteri più familiari al nostro modo di intendere il gioco. Se segnano 94 punti vincono loro, a 69 possiamo spuntarla noi: è ormai una questione di dettagli, di intensità e di attenzione che possono variare da un momento all'altro di ogni gara portando l'inerzia da una parte o dall'altra».

L'ottima prestazione dell'Assigeco di domenica oltre a permettere il pareggio della serie ha evidenziato il potenziale rossoblu da mettere in gioco per continuare a coltivare il "sogno proibito". «È una serie aperta ancora molto lunga e faticosa - avverte il 50enne tecnico veneziano -. Il fattore campo conta fino a un certo punto; in più non dimentichiamoci che anche Mantova in trasferta ci sa fare avendo vinto parecchio nel corso dell'annata, a testimonianza di come l'esperienza e il sistema di gioco portino a prestazioni efficaci indipendentemente dal luogo di gioco».

Sviscerato ogni singolo aspetto tattico, note le caratteristiche tecniche e la bravura dei giocatori, quale può essere il fattore chiave della contesa di questa sera, abbastanza importante nell'indirizzo della serie? «Chi riesce a recuperare meglio le energie gestendo caldo e stanchezza può avere maggiore lucidità nell'interpretare la gara e mettere quindi in difficoltà i meccanismi avversari - dice Zanchi -. Entrambe le squadre ci tengono a vincere con la serenità di chi sa di aver fatto tanto e bene durante la stagione. È una serie corretta, c'è grande rispetto fra le parti. Dobbiamo stare molto attenti e concentrati, ogni singolo errore può favorire i mantovani».

All'Assigeco sanno di dover mettere il fisico all'ombra del canestro, dove Mantova è devastante, tenendo d'occhio gli esterni sul perimetro, la marcatura di Sant-Roos su Nardi è un fattore fondamentale. «In due gare si è visto tanto, ma non tutto: ora si ricomincia sul nostro campo - il tecnico rossoblu è già mentalmente indirizzato sulla gara di stasera -. La differenza? I particolari nell'esecuzione, le letture, una palla persa in meno. Non si possono fare cambiamenti in due giorni: la componente mentale è fondamentale. Diventa più importante sapere cosa non fare più che pensare a cosa fare». E il "Campus" prepara un altro "sold out".

Alberto Morea lavora sulla "testa": «Conterà molto l'approccio, subito incisivi come in gara-1»

Alla luce di quanto successo nel doppio confronto al "PalaBam", da profondo conoscitore della pallacanestro Alberto Morea ipotizza un criterio utile a indirizzare la nuova sfida. «Conta l'approccio. Al di là di quelli che sono stati i parziali all'interno della partita, il gran lavoro fatto domenica dall'Assigeco a rimbalzo offensivo nei primi due quarti con soluzioni prese anche al di fuori della solite caratteristiche, ma con determinazione, da parte dei giocatori lasciava intuire uno sviluppo pericoloso della contesa - spiega il coach della Dinamica -. In gara-1 noi siamo stati completamente differenti e molto più incisivi nella prima parte. Mi aspetto di vedere situazioni simili già in gara-3, con motivazioni opposte e tanta voglia di giocare nell'arco dell'intera partita».

Il tema tattico generale è praticamente già stabilito: «Il repertorio che ha portato le due squadre alla finale è abbastanza chiaro, non si possono ipotizzare stravolgimenti quando si gioca ogni due giorni - continua Morea -. L'atteggiamento difensivo dell'Assigeco spinge a togliere la palla ai piccoli per concedere qualcosa di meno ai lunghi. Faremo i nostri adattamenti per sfruttare meglio i nostri punti di forza. Le palle perse? Credo che in gara-2 abbiamo fatto un passo indietro. Ultimamente sembrava avessimo trovato il modo di correre in modo corretto: brava l'Assigeco a toglierci qualcosa da questo punto di vista. Dobbiamo essere bravi a ritrovare il nostro assetto e fare meglio».

La fiducia è una componente essenziale della sfida. «Guardando alcuni momenti delle due gare giocate ci sono alcuni episodi che hanno dato più certezze a una squadra togliendole all'altra - ricorda il 45enne tecnico pugliese -. Giusto tenere in debita considerazione gli aspetti tattici e tecnici, credo però che la componente emotiva sia preponderante, in grado di far girare tutto il resto». 

Luca Mallamaci