"Brindisi mi intriga molto" cosi il vice coach Michelutti

Alla sua quarta stagione nella società di contrada Masseriola coach Michelutti parla della sua esperienza a Brindisi.
02.09.2013 15:14 di  Dario Recchia   vedi letture
"Brindisi mi intriga molto"  cosi il vice coach Michelutti

Daniele Michelutti classe 1979 è, dalla stagione 2011/12 il vice allenatore di Piero Bucchi coach dell’Enel basket Brindisi. Arrivato a Brindisi nel 2010 prima come assistente di Giovanni  Perdichizzi e poi con Luca Bechi è,ad oggi, il piu’ “longevo” nello staff tecnico brindisino. Persona sempre gentile e disponibile conosce molto bene l’ambiente cittadino e gli abbiamo chiesto di fare un resoconto su questa che sarà per lui la quarta stagione nello staff della compagine salentina. “Sono arrivato a Brindisi nel 2010 nel primo anno di Lega A con coach Giovanni Perdichizzi – esordisce Michelutti – è l’impatto fu traumatico. Retrocedemmo e, forse, con il senno di poi, possiamo dire che non eravamo ancora pronti per il grande salto. Poi l’anno seguente sono cambiate tante cose con l’arrivo di Piero Bucchi come coach, Santi Puglisi come GM ed Alessandro Giuliani nei panni di scouting. Creammo una squadra equlibrata ed io fui promosso  vice allenatore. Un gruppo coeso e forte che, con l’aggiunta di Gibson, creo’ i presupposti per il salto nella massima stagione. Lo scorso anno – prosegue Daniele – grazie anche ai consigli di Alessandro (Giuliani ndc), abbiamo fatto una buon gruppo che ha dato importanti soddisfazioni che vanno dalla partecipazione alle Final eight di Coppa Italia alla storica permanenza in Lega A. Un campionato condito anche dalle bellissime vittorie in quel di Sassari (vero capolavoro tecnico/tattico) e di quelle casalinghe contro Cantu’ e Siena (che vincerà poi l’ennesimo scudetto!!!). Un campionato sicuramente soddisfacente”.

E quest’anno coach?

“Quest’anno Puglisi decide di chiudere con il basket e Giuliani diventa General Manager. La società di concerto con lo staff tecnico decide di passare dal precedente 5+ 5 all’attuale 3+4 che permetterà maggiore atletismo ma soprattutto maggiore profondità di roster. Un modulo quasi obbligato dal modo molto piu’ fisico con il quale sempre piu’ spesso si gioca nel campionato italiano”.

E che squadra ne è venuta fuori?

“Ovviamente non abbiamo ancora potuto tastare i ragazzi sul campo. E’ una squadra nuova ma i ragazzi sembrano molto disponibili al lavoro. Sono professionisti anche se qualcuno è ancora molto giovane. Posso pero’ dirti che per esempio Michael Snaer  ala di 196 cm del 1990, ha già chiesto di imparare l’italiano cosa molto bella per un ragazzo appena uscito dai College USA. In tutto questo un ruolo importante l’avrà Massimo “Bullo” Bulleri con il suo carisma, la sua esperienza e la fresca nomina a capitano della squadra”.

Lavorare con Bucchi in questi anni come è stato?

“Tecnicamente è inutile parlare perché sono i risultati a parlare da soli. Basta vedere cosa ha fatto con Brindisi ma dove e cosa ha vinto prima di venire in riva all’Adriatico. La cosa che mi preme dire è che nonostante il “gap” generazionale con Piero ho un rapporto umano bellissimo che va al di la del basket. E’ una persona onesta ed ha una grande etica per il suo lavoro”.

Per finire Michelutti dove potrà arrivare il nuovo roster?

“Anche quest’anno dobbiamo rimanere con i piedi per terra e utilizzare la politica dei piccoli passi. Prima di tutto la salvezza. Rispetto allo scorso anno avendo la squadra al completo sin da subito sono curioso di vedere cosa potremo fare. Abbiamo delle idee ed altre le svilupperemo cammin facendo. Un periodo questo che ci aiuterà ma che mi intriga per comprendere se il bel gruppo che si sta affiatando anche grazie alle feste Patronali in città che stanno dando l’occasione ai giocatori di stare insieme fuori dal perimetro di gioco possano poi diventare squadra e buon gruppo anche sul campo. Io ci spero!!!”

Non ci resta che attendere allora. Buon lavoro coach!!!