Juvecaserta, Il Presidente Iavazzi rinvia la ricapitalizzazione

Fonte: Cronache di Caserta
Iavazzi
Iavazzi

La situazione in casa Juve, come si sa, non è sicuramente delle migliori e alla luce delle recenti defezioni ed al fine di esperire ulteriori tentativi per la definizione della compagine sociale, il presidente lavazzi ha deciso di rinviare a giovedì 30 maggio l'incontro con il notaio per l'eventuale ricapitalizzazione societaria. Un momento non certo facile per la compagine di Terra di Lavoro. Su questi tema è intervenuto Don Stefano Giaquinto che da sempre è vicina alla squadra bianconera. "Faccio un accorato appello alle forze politiche - esordisce - . La Juvecaserta e la Casertana non devono morire. Serve da parte delle Istituzioni un impegno speciale per queste realtà sportive che danno tanto. La squadra del prsidente lavazzi è stata eroica e ha dimostrato di poter battere chiunque. I colori bianconeri non possono e non devono morire ". Sembrano paradossalmente essere lontani anni luce quei momenti di grande basket che la Juve ha saputo regalare ai suoi tifosi. Le bombe da distanza siderale di Jumaine Jones, i canestri inventati da Di Bella, l'imprevedibilità di Ebi Ere; o, senza andare troppo indietro nell'album dei ricordi, la sfacciataggine di Stefano Gentile, la classe e l'attaccamento alla maglia di Marco Mordente, i canestri pesanti di Jelovac. Ricordi. Tanti. Gioie ed emozioni che il popolo di fede bianconera e, in generale, l'ambiente casertano della palla a spicchi ha voglia di rivivere con quella passione che da sempre li ha accompagnati e contraddistinti. Eppure le istantanee poc'anzi citate rischiano di essere le ultime immagini di una squadra che, da qui a qualche giorno, corre il rischio di scomparire dal panorama del basket nazionale. Il futuro della Juve, mai come in questo momento, è appeso ad un filo, Un filo sottilissimo che, senza preavviso alcuno, potrebbe spezzarsi e 'regalare' alla città di Terra di Lavoro l'ennesima pesantissima umiliazione. Fa rabbia pensare di questi tempi che il club di Pezza delle Noci possa rivivere quel tremendo fallimento del 1998; un anno che, da queste parti - nei momenti già bui vissuti da questa società nel corso dello scorso campionato ed ancor di più della regular-season da poco andata in archivio - in molti hanno tirato in ballo forse per esorcizzare un'eventualità che si voleva credere lontana. Eppure, lo spettro di una nuova scomparsa dai palcoscenici di questo sport è quanto mai concreta ed attuale. Fa rabbia, si diceva, dover fare i conti con questa cruda realtà perché i problemi economici con cui ha dovuto, a più riprese, fare i conti il generoso presidente Lello lavazzi sono risalenti nel tempo. Comunicati stampa, appelli, contatti sporadici con il mondo della imprenditoria locale non sono evidentemente serviti a tirare fuori la Juve dalle sabbie mobili. La situazione, dunque, è pesante da gestire; l'atmosfera in città è cupa. L'auspicio è che improvvisamente qualcuno venga allo scoperto e metta sul tavolo risorse concrete per contribuire a dare un futuro alla palla a spicchi a Caserta. Una speranza che adesso è veramente flebile perché la sabbia nella clessidra di lavazzi ne è rimasta poca. La decisione di lavazzi di rimandare la 'deadline' al prossimo giovedì è l'ennesimo segnale di attaccamento ai colori bianconeri; ma, per rispetto dello stesso presidente, non è il caso di gioire né di dormire sonni tranquilli. Tra quattro giorni, dunque, è prevista la convocazione, presso il notaio di fiducia della società di Pezza delle Noci, dell'assemblea dei soci che dovrà procedere agli adempimenti indispensabili per evitare la necessaria messa in liquidazione. Allo stato dei fatti lavazzi non ha trovato i riscontri sperati. Anzi. Piuttosto che ingressi nella stanza dei bottoni del quartier generale di Castelmorrene, l'imprenditore marcianisano ha dovuto metabolizzare l'ennesimo smacco, sulla falsariga di quanto era successo qualche mese fa con l'ambiguo Galimberti. Questa volta a fare clamorosamente un passo indietro è stato Pasquale Corvino: colui, per essere chiari, che solo qualche giorno fa aveva pubblicamente manifestato la sua disponibilità a dare una concreta mano al progetto Juve producendosi in una sorta di invettiva contro gli imprenditori locali; colui che, allo stesso tempo, aveva parlato di 'cultura di appartenenza'. Caserta, insomma, si ritrova a dover digerire l'ennesima pantomima. E allora il timore che il basket bianconero possa rovinare in un profondo precipizio è sempre più concreto. Un timore che può fugare solo chi ha una ferrea volontà e la passione per portare avanti un discorso difficile ma, allo stesso tempo, affascinante. lavazzi, nel corso di questi mesi, ha dimostrato con i fatti di tenere a cuore le sorti della Juve; è giunta l'ora - in attesa di quello che accadrà giovedì o in occasione dell'incontro previsto con il presidente della Provincia Zinzi - che la sua sanguigna tenacia venga finalmente premiata.