Giacomo Mariani, il jolly della Tezenis

07.12.2010 09:47 di  Matteo Marrello   vedi letture
Fonte: L'Arena
Giacomo Mariani
Giacomo Mariani
© foto di foto Scaligera Basket

Con l'arrivo di Marcelletti, Giacomo Mariani parte dalla panchina per fare il cambio non solo del play e della guardia, ma anche dell'ala piccola.
Mariani, come valuta la partita con Pistoia?
«Il nostro trend è rimasto immutato: abbiamo sempre problemi nei finali di partita. Come altre volte c'è mancato qualcosa negli ultimi minuti».
Negli ultimi quattro minuti e mezzo, un solo canestro...
«Infatti l'abbiamo persa lì. Peccato, perché avevamo recuperato un disavanzo importante e messo la testa avanti. Lì bisognava uccidere la partita: invece siamo andati in black out».
Riesce a trovare una ragione?
«Non saprei proprio indicarla. Ce ne fosse una, sarebbe tutto più semplice».
I problemi più gravi sono in attacco o in difesa?
«Il punto di partenza deve essere sempre la difesa, secondo la mentalità che l'allenatore ci sta trasmettendo. A Veroli abbiamo vinto perché abbiamo difeso di squadra sino alla fine».
Quella vittoria aveva fatto ben sperare.
«A volte è meglio non fare una grande partita, ma giocare brutti e intensi. È chiaro che la qualità del gioco conta, ma la gara con Veroli ha detto che noi dobbiamo giocare duri, sporchi, spigolosi e poi portare via la partita negli ultimi minuti».
Pistoia più brava di Veroli?
«Ha punito maggiormente i nostri errori. Penso che la sconfitta sia riconducibile a quei tre minuti fatali nell'ultimo quarto».
Davanti, due punti sopra, ora c'è solo Forlì.
«Non so se sarà solo lotta diretta con Forlì per arrivare alla salvezza. La classifica dice che siamo le due squadre maggiormente in difficoltà, visto che Ferrara ha ripreso a camminare speditamente».
Al ritorno Forlì sarà al PalaOlimpia.
«Avremo il vantaggio di ricevere non solo Forlì, ma anche Imola, Casalpusterlengo e Ferrara. Sinora abbiamo giocato fuori casa le partite contro squadre della nostra stessa fascia e in casa con le più forti. Però abbiamo perso troppe volte in casa e, oltre a tornare a vincere al PalaOlimpia, dovremo bilanciare con qualche colpo fuori».
Cominciare da domenica prossima a Barcellona Pozzo di Gotto sarebbe un'impresa.
«Sarà una partita dura, ma non più delle altre. Barcellona è più forte di Pistoia, ma non mi sembra ci siano partite impossibili o più facili di altre. Conosco molto bene l'ambiente: molto caldo. Ho giocato a Barcellona una stagione in A dilettanti. Avevamo 8 punti di penalizzazione, arrivammo ottavi. Fu una bella stagione: la mia prima da titolare».
Anche San Severo, che visiterete dopo Barcellona, dà segni di risveglio pur essendo ancora al palo.
«Contro Venezia è stato in gara sino all'ultimo. È l'ennesima conferma che nessuna gara è scontata».
Marcelletti la sta impiegando anche da numero 3.
«L'idea, per come è messa la squadra, è coprire tutti i ruoli esterni, dando il cambio. È una cosa che mi permette di imparare di più e che può rendermi utile alla squadra, come l'allenatore intende».


Renzo Puliero