Garri: «Io c’ero quando battemmo gli Usa»

Il giocatore dell’Orsi Tortona giocava nella nazionale che 12 anni fa sconfisse il Dream Team a Colonia
Fonte: La Provincia Pavese
Garri: «Io c’ero quando battemmo gli Usa»

C’era chi nello spogliatoio prima della partita scommetteva di perdere di sessanta punti. Il più pessimista era Bulleri, qualcuno pensava di cavarsela con uno scarto di venti. Era il 3 agosto 2004, data storica per la nazionale azzurra di basket perché dodici anni fa riuscì a sconfiggere in amichevole a Colonia il Dream Team Usa 95-78. E in quella spedizione azzurra, che poi conquistò l’argento alle olimpiadi ad Atene 2004, insieme a Basile, Galanda, Pozzecco, Soragna, Chiacig e Righetti c’era anche Luca Garri.

Negli spogliatoi il centro del Tortona Orsi Pallacanestro racconta oggi il tranquillo pre-gara perché la partita con le stelle americane sembrava segnata. In quella selezione del Dream Team c’erano Iverson (nel suo splendore), Duncan, Anthony (l’unico superstite che parteciperà anche a Rio 2016), Marbury e i rookie Wade e James.

«L’idea generale era di non fare una figura brutta, nessuno di noi li aveva mai incontrati prima – ricorda Garri - C’era un clima da classica partita Nba, supercoreografia e arena di Colonia bellissima. Io negli spogliatoi ero vicino a Righetti». Il centro del Tortona mette piede in campo mentre dall’altra parte entra Iverson. «Ho avuto una sorta di timore, durante il riscaldamento passavamo più tempo a guardare loro che a scaldarci». Le stelle Nba non avvicinabili, «non si può far due parole, vivono in un altro mondo», sul campo si scontrano contro una nazionale italiana in stato di grazia.

Quando mancano 8’ alla fine del primo tempo Garri sbaglia un arresto e tiro, ma dopo accade l’azione che sarà la sua fotografia di Colonia. Il centro dei Leoni stoppa Stoudemire (che l’anno prossimo giocherà all’Hapoel Gerusalemme, ma ai tempi ne metteva 20 di media a Phoenix). «Voleva schiacciare, ma non mi ha visto perché ero dietro – racconta - Sono partito per fare fallo e ho preso palla piena. Ricordo anche il no look di Pozz per Chiacig guardando gli spettatori. Io quando sono entrato marcavo un big assoluto come Anthony». Tra i big Nba c’era in campo anche il mito di Garri, Tim Duncan, il più europeo dei giocatori Usa.

«Longilineo, non molto atletico, ma una tecnica e un tempo per stoppate e rimbalzi incredibile». Il sogno diventa realtà, finisce 95-78, e a Colonia dodici anni fa si consuma una delle soddisfazioni cestistiche più importanti dell’Italia. «Coach Recalcati quando tornammo negli spogliatoi non sapeva cosa dirci». Garri adesso è uno dei portacolori dell’Orsi Tortona, che si appresta ad iniziare la nuova avventura in A2 sotto la guida di coach Demis Cavina.