Benetton, il saluto a Iacopini e Nicola

La Benetton Basket Treviso desidera ringraziare con calore e riconoscenza due persone e due professionisti che nei loro anni di permanenza nella società, in vesti diverse, si sono distinti per il lavoro e la passione dimostrate e per la straordinaria umanità che li ha fatti diventare indelebilmente parte della grande storia biancoverde: Massimo Iacopini e Marcelo Nicola.
Entrambi infatti non faranno parte nella prossima stagione dello staff della Benetton Basket dopo una lunga parentesi della loro vita e della loro carriera.
Massimo Iacopini è arrivato a Treviso nel 1985 da giocatore, con 10 stagioni consecutive all’attivo, 6030 punti (n°1 nella classifica della Pall. Treviso di tutti i tempi) e 349 presenze (3° assoluto), la vittoria (da capitano) del primo scudetto nel 1992, le tre Coppe Italia e la prima vittoria internazionale del club, l’Eurocup del 1995. Fu il simbolo delle prime vittorie biancoverdi nella storia del basket trevigiano, la vera anima e il cuore di una squadra indimenticabile. Successivamente nel 2007 è rientrato a ricoprire il ruolo di Assistant General Manager, fino al campionato da poco conclusosi.
Marcelo Nicola nel 1998 arrivo’ da giocatore a Treviso e giocò fino al 2004, 6 stagioni consecutive che ne fanno il giocatore “straniero” (anche se da qualche anno è in possesso di passaporto italiano) con più presenze in maglia Benetton, 240 (8° assoluto) con 2637 punti (6°), e la vittoria di 2 scudetti, 1 Saporta Cup e 3 Coppe Italia. Nel campionato italiano e nelle coppe la sua classe e il suo agonismo lo resero uno dei simboli di una delle squadre più vincenti degli ultimi anni. Nel 2007 torna a Treviso come assistant coach, ruolo che ha ricoperto fino a questa stagione.
La Benetton Basket Treviso augura a Massimo Iacopini e a Marcelo Nicola le più grandi fortune per il prosieguo della loro attività professionale, ringraziandoli ancora per la loro opera e la loro passione nei confronti della città e della società, che li considererà sempre parte della propria ideale “Hall of Fame”.